Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Canti di
Lode e
Adorazione
(clicca nella foto)
  
La Vita di Cristo non è racchiusa in un pensare. E se invece di un pensiero tu portassi la Vita?
Canti di
Lode e
Adorazione2
(clicca nella foto)
  
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Domenico34 – Quel che la Bibbia riferisce intorno a Satana – Capitolo 3. Satana nei quattro evangeli e negli Atti

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2011 02:38
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.112
Età: 90
Sesso: Maschile
27/03/2011 01:05

Compreso che nelle parole di Pietro, c’era Satana che le aveva ispirate e messe nella sua bocca, Gesù si rivolse direttamente al personaggio invisibile, chiamandolo per nome. Vattene via da me, Satana!
Questo significa che Satana, dopo che Pietro fece quella splendida confessione di fede, proclamando pubblicamente che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente, sferrò il suo attacco, mirante a far cadere Gesù nella sua trappola, in modo da evitargli il passaggio della croce.

Prima di quest'evento, Satana aveva sferrato il suo attacco, offrendo a Gesù tutti i regni del mondo e la loro gloria, se Egli si fosse prostrato davanti a lui e lo avesse adorato (anche per un solo istante). Visto però che Gesù lo rifiutò con decisione, ora ritorna all’attacco, usando una diversa strategia che, sotto il profilo umano, sarebbe difficile scoprirla.

Certo, non è facile capire e spiegare come abbia fatto Satana a prendere Pietro, e usarlo come un suo strumento! Però, alla luce della risposta di Gesù, viene smascherato il tentativo di Satana. Gesù non si limitò solamente a dire a Satana: Vattene via da me, ma aggiunse altre parole che avevano a che fare con Pietro. Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini.
Con ciò Gesù voleva dire, che se Pietro che aveva invocato l’intervento di Dio: «Dio non voglia, Signore! Questo non ti avverrà mai», avesse avuto il senso delle cose di Dio, quelle parole non le avrebbe mai dette. Qui c’è una preziosa verità che dobbiamo tutti imparare: Satana, di solito, sfruttando l’ignoranza degli uomini intorno alle cose di Dio, principalmente per ciò che riguarda i piani divini e la Sua volontà, può con maggiore facilità sedurre le persone ed allontanarle da Dio, dalla Sua grazia e dalla Sua salvezza.

Marco 1:13:

…e nel deserto rimase per quaranta giorni, tentato da Satana. Stava tra le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

L’episodio concernente la tentazione di Gesù, dopo il suo battesimo, viene riportato da (Matteo 4:1-11; e Luca 4:1-13). Avremmo potuto inserire il testo di Marco 1:13, in quello di (Matteo 4:10), visto che tutti e due gli evangelisti nominano Satana, quello che non fa Luca, chiamando il tentatore diavolo. Se non l’abbiamo fatto, non è perché non riconosciamo il parallelo tra Matteo e Marco, (trattandosi dello stesso episodio), ma semplicemente per approfondire l’esame su (Matteo 4:10), poiché Marco lo accenna soltanto.

Secondo il testo di Marco, la tentazione di Gesù nel deserto, si protrasse per quaranta giorni (ci sono quelli che dicono, anche le notti?).
Lo Spirito che spinse Gesù nel deserto, è senza dubbio quello di Dio, (non diciamo quello che aveva ricevuto al battesimo, come alcuni, erroneamente hanno detto). Al battesimo lo Spirito Santo scese su Gesù sotto forma di una colomba. Questo però non significa che Egli ricevette lo Spirito Santo in quella particolare circostanza. Gesù nacque per virtù dello Spirito Santo e questo Spirto Egli l’aveva fin dal seno materno.

Se poi si tiene presente che Gesù aveva circa trent’anni quando venne battezzato da Giovanni Battista, se si dovesse accettare, come afferma qualche pentecostale che, Gesù fu battezzato con lo Spirito Santo nel giorno del suo battesimo, si dovrebbe, per ragione di coerenza, affermare che Gesù per trent’anni non aveva in sé lo Spirito di Dio, cosa strana, solamente a pensarla.
Allora, perché al Giordano ci fu quella speciale manifestazione dello Spirito Santo? La risposta è semplice, se si tengono presenti le parole del Battista:

Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato ad Israele, io sono venuto a battezzare in acqua».
Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui.
Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: "Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo".
E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio»
(Giovanni 1:31-34).

Davanti a questo testo, non ci sono dubbi: la discesa dello Spirito Santo sopra Gesù, in forma di colomba, aveva un solo scopo far conoscere a Giovanni che la persona sulla quale egli avrebbe visto lo Spirito e fermarsi, sarebbe stato il Figlio di Dio, secondo il segno che Dio gli aveva dato, nel dargli il mandato di battezzare.

La tentazione di Gesù nel deserto, avvenne dopo il suo battesimo e prima dell’entrata ufficiale del suo ministero sulla terra. La frase di Matteo: Per essere tentato dal diavolo, ci fa comprendere che lo Spirito Santo che condusse Gesù nel deserto, lo sottopose alla prova del tentatore, con una sua libera scelta. Perché questo?
Era proprio necessario fare questo? Come se occorresse il benestare di Satana perché Gesù iniziasse il Suo ministero terrestre? Non è sufficiente rispondere con un perentorio no! Dobbiamo cercare di capire perché lo Spirito di Dio agì in quel modo.

Non fu il diavolo a chiedere (come noi pensiamo, anche se non si può affermare categoricamente) che Gesù venisse sottoposto al suo “vaglio”, come fece più tardi, quando Gesù rivelò a Pietro:

Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano;
ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli»
(Luca 22:31-32).

Che Gesù soffrì quando fu tentato, è attestato da (Ebrei 2:18) Infatti, poiché egli stesso ha sofferto quando è stato tentato, (il riferimento è senza dubbio alla tentazione di Gesù nel deserto) può venire in aiuto di coloro che sono tentati (ND).

Se poi si tiene presente l’affermazione dogmatica del (v. 17), in cui è detto:
Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo,
appare chiaro il vero motivo della tentazione di Gesù. Il fatto stesso che Gesù doveva essere simile ai suoi fratelli in ogni cosa, denota che anche i suoi seguaci, presenti e futuri, dovevano esserlo, in rapporto a Gesù non solamente nella forma fisica, cioè di un vero uomo quale Egli fu, ma anche in ciò che riguardava la sofferenza nella tentazione, dal punto vi vista di una reale esperienza personale.

Tutto questo, naturalmente, in vista del Suo ruolo di sommo sacerdote misericordioso, ed anche perché potesse venire in aiuto di coloro che sarebbero stati tentati.

Compreso quest'intreccio, Gesù non fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo, come se si dovesse accontentare la volontà di Satana (ammesso che egli l’avesse chiesto), ma semplicemente perché il ministero di Gesù, fosse perfettamente allineato ai piani divini.

Per quanto riguarda la tentazione di Gesù, non si può applicare la norma di Giacomo quando dice:
Nessuno, quand’è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno;
invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce.
Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte
(Giacomo 1:13-15),

per il semplice motivo che in Gesù non c’era nessuna forma di “concupiscenza” che lo avrebbe indotto a peccare. L’umanità di Gesù non era fittizia, ma reale, cioè Egli aveva tutte le caratteristiche di “una vera umanità”, tranne quella della concupiscenza e del peccato.

Il racconto della tentazione di Gesù nel deserto, è stato variamente interpretato, di conseguenza, le spiegazioni che sono state fornite, sono varie. Riportiamo qui di seguito le varie interpretazioni, con riferimento alle diverse difficoltà che sono state sollevate da questo racconto, con i relativi commenti e risposte.

«È stato asserito che un'apparizione corporea del diavolo, del principe delle tenebre, è cosa contraria all’analogia della Sacra Scrittura; eppure vi sono esempi di cotali apparizioni nel caso di angeli buoni e Satana stesso assunse, una volta almeno, una forma corporea reale, quando tentò Eva. Che Satana apparisse a nostro Signore nel deserto in forma personale, (angelica, umana, o bestiale), lo Spirito d’ispirazione non l’ha rivelato, noi lo crediamo fermamente, ritenendo l’azione personale del principe delle tenebre non solo essenziale all’intelligenza dei due racconti (Matt. IV, Luca IV), e della parabola, (Matt. XII:20; Luca XI:21), ma al perfetto parallelismo fra la tentazione del primo e quella del secondo Adamo, al principio della loro carriera di prova.

Si continuerà il prossimo giorno...
[Modificato da Domenico34 27/03/2011 01:06]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:02. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com