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Domenico34 – Quel che la Bibbia riferisce intorno a Satana – Capitolo 2. Quel che riferisce l’Antico Testamento intorno a Satana

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2011 01:43
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20/03/2011 02:25

Un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al SIGNORE, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro.
Il SIGNORE disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al SIGNORE: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa».
Il SIGNORE disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male».
Satana rispose al SIGNORE: « forse per nulla che Giobbe teme Dio?
Non l’hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l’opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese.
Ma stendi un po’ la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia».
Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE.
Un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore, giunse a Giobbe un messaggero a dirgli:
«I buoi stavano arando e le asine pascolavano là vicino,
quand’ecco i Sabei sono piombati loro addosso e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servi; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire».
Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: «Il fuoco di Dio è caduto dal cielo, ha colpito le pecore e i servi, e li ha divorati; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire».
Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: «I Caldei hanno formato tre bande, si sono gettati sui cammelli e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servi; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire».
Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: «I tuoi figli e le tue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore;
ed ecco che un gran vento, venuto dall’altra parte del deserto, ha investito i quattro canti della casa, che è caduta sui giovani; essi sono morti; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire».
Allora Giobbe si alzò, si stracciò il mantello, si rase il capo, si prostrò a terra e adorò dicendo:
«Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra; il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE».
In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nessuna colpa
(1:1-22)

Un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al SIGNORE, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro a presentarsi davanti al SIGNORE.
Il SIGNORE disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al SIGNORE: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa». Il SIGNORE disse a Satana:
«Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità, benché tu mi abbia incitato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo».
Satana rispose al SIGNORE: «Pelle per pelle! L’uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita;
ma stendi un po’ la tua mano, toccagli le ossa e la carne, e vedrai se non ti rinnega in faccia».
Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, egli è in tuo potere; soltanto rispetta la sua vita».
Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE e colpì Giobbe di un’ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo; Giobbe prese un coccio con cui grattarsi, e si sedette in mezzo alla cenere.
Sua moglie gli disse: «Ancora stai saldo nella tua integrità?
Ma lascia stare Dio, e muori!»
Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?» In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra
(2:1-10).

Se abbiamo riportato il testo biblico dei primi due capitoli, l’abbiamo fatto solamente per averlo sottocchio. In questi due capitoli, Satana è nominato per ben quattordici volte. Sette volte viene nominato nel primo capitolo e sette nel secondo.
Lo scopo del nostro intervento, non riguarda la trattazione del gran problema della sofferenza. Questo tema lo sviluppano i commentatori. Il nostro scopo mira a mettere in risalto due cose: l’opera di Satana e l’opera di Dio. Se qualcuno vuole approfondire la conoscenza sul libro di Giobbe, possiamo indicare il lavoro di Artur Weiser [G. Von Rad, GLNT, Vol. II, col. 931].

L’OPERA DI SATA

Nei primi due capitoli del libro di Giobbe, l’opera di Satana viene descritta in maniera particolare. Non si tratta solamente di mettere in risalto quello che egli faceva, nel percorrere la terra e nel passeggiare per essa, ma soprattutto riferire le mosse che fece per colpire Giobbe.

1) Quello che Satana conosceva di Giobbe
Da quello che Satana disse al Signore, si può notare che egli conosceva alcune cose della vita di Giobbe.

a) Satana conosceva l’integrità di Giobbe L’integrità di Giobbe, la sua rettitudine e il fatto che egli temeva Dio, Satana la conosceva non solamente perché lo aveva sentito ripetere dal Signore, ma perché l’aveva notato quando passeggiava per la terra. Soltanto credeva che Giobbe non temesse Dio “per nulla”. Queste parole di Satana, oltre a non rispecchiare la realtà, nascondevano un'insinuazione: Giobbe non era sincero in quello che egli compiva.

b) Satana conosceva che Giobbe era circondato da un riparo.
Non era la sola persona di Giobbe che Dio aveva circondato, come un muro di protezione, erano anche la sua casa e tutto quello che egli possedeva.

c) Satana sapeva che tutto quello che Giobbe aveva, era il risultato della benedizione di Dio.

Non era stato il suo saper fare, la sua laboriosità, la sua saggezza che gli avevano procurato quell’enorme patrimonio di bestiame, ma era stata la benedizione di Dio che lo aveva reso ricco.

Sapendo Satana che Giobbe, la sua casa, i suoi beni, erano protetti da Dio, e che lui non potrà toccarli, egli chiede al Signore di stendere un po’ la sua mano, toccare cioè quello che egli possiede. Satana era convinto che se il Signore avesse toccato i beni materiali che Giobbe possedeva, quest’ultimo l’avrebbe certamente rinnegato in faccia.

Questa richiesta che Satana avanza al Signore, non può essere accettata, per il semplice motivo che la sovranità di Dio non è soggetta a nessuno. Lo stesso Satana deve tenere presente questa prerogativa divina.
Il Signore, tenendo conto della richiesta di Satana ed essendo certo che il suo servitore Giobbe, non rinnegherà la sua integrità, non si comporterà come Satana crede, cioè lo rinnegherà, mette tutto quello che Giobbe possiede nelle mani di Satana, con il divieto di stendere la sua mano per colpire la persona di Giobbe.

Con le parole che il Signore pronuncia, appare chiaro il permesso che concede a Satana di colpire Giobbe, in tutti i suoi beni materiali. La frase: E Satana si ritirò dalla presenza del Signore, significa che ora può cominciare l’opera devastatrice di Satana nei confronti dei beni di Giobbe.

2) Quello che Satana fece per colpire i beni di Giobbe

Non è specificato, se i beni materiali di Giobbe, siano stati colpiti direttamente da Satana, com'è affermato invece per la sua salute (2:7).

a) È certo però, che i Sabei, che portarono via le cinquecento paia di buoi e le cinquecento asine agirono come funzionari di Satana, anche se costoro non sapevano che, per quell’impresa che compirono, stavano eseguendo un ordine di Satana.

b) Il fuoco di Dio che cadde dal cielo, (erano fulmini che saettarono il firmamento? Probabilmente!) (così credeva il servo di Giobbe che era sopravvissuto all’immane tragedia e che raccontò al suo signore la sorte delle settemila pecore). In effetti, però, non si trattava del fuoco di Dio (come per esempio, quello che si racconta in (2 Re 1:9-12), ma era quello di Satana.

Quei fulmini che si erano abbattuti sulle pecore, erano stati causati da Satana. Ha Satana il potere di intervenire sulla natura? Non abbiamo nessuna incertezza ad affermarlo, in conformità al racconto biblico.

c) I Caldei, che portarono via i tremila cammelli che appartenevano a Giobbe, inconsapevolmente in quella circostanza, agirono come funzionari di Satana.
Si proseguirà il prossimo giorno...

d) Il gran vento, venuto dal deserto, che investì la casa dove si trovavano radunati i figli di Giobbe, sette maschi e tre femmine, non fu un evento naturale, come una tromba d’aria, per esempio; ma un temporale causato da Satana, allo scopo di far morire tutti i figli di Giobbe.

Si proseguirà il prossimo giorno...
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