Finalmente! Direbbe qualcuno!
Qualcun'altro invece si starà ancora domandando: "La trave?!"
I primi non hanno mai ben capito dove si trovasse, i secondi ancora devono capacitarsi che esiste una 'trave'; eppure sia li uni che li altri, tutti noi insomma, ne abbiamo sentito parlare, proviamo a ricordarcelo:
"3 E perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello, mentre non iscorgi la trave che è nell’occhio tuo? Ovvero, come potrai tu dire al tuo fratello: Lascia ch’io ti tragga dall’occhio il bruscolo, mentre ecco la trave è nell’occhio tuo? 5 Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per trarre il bruscolo dall’occhio del tuo fratello." Matteo 7:3-5
I versi sopra ci parlano chiaro, ma per qualche motivo, qualcosa ci diceva che in noi era il 'bruscolo' e nel fratello o la sorella era la 'trave'. Strano vero? eppure...
Questa nota si propone di farci capacitare 'una volta per sempre' che la trave 'è in noi', c'è sempre stata (come vedremo) ed avremo la consapevolezza che ci avremo a che fare finchè saremo qui, su questa terra.
Non avremo più scusanti, Dio con la Sua Parola ci mostrerà il tutto, in maniera chiara ... prestiamo attenzione ...
E cominciamo subito con una domanda: Il verso 5 che abbiamo letto cita: " Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave.." e ipotizziamo anche che noi, a differenza dei casi citati all'inizio, abbiamo sempre riconosciuto di averla questa trave; cosa succederebbe se seguendo l'esortazione appena letta togliamo la trave dal nostro occhio? Succede che non la vedremmo più ... ed anche in questo caso, come per i due citati all'inizio, la trave in qualche modo si dissolverebbe dalla nostra vista (ma non da noi, in quanto non scomparirà completamente).
E' fuor di dubbio che camminando sinceramente con il Signore possiamo vedere la Sua opera realizzarsi in noi, crescere da bambini a giovincelli nel Signore ...e così via in un crescendo, e potremo arrivare anche al punto che sulla faccia della terra nessuno possa essere come noi:
- Integro
- Retto
- Che fugga il male
- Che tema Dio
sarebbe sicuramente un buon traguardo; ma sopratutto questo significherebbe che il nostro desiderio di seguire il Signore è stato sincero e che lo Spirito Santo ha potuto operare nella nostra vita.
Facciamo ancora uno sforzo e proviamo a pensare: cosa potremmo dire se fosse Dio stesso a dirci che nessuno sulla faccia sulla terra sia integro, retto, che fugga il male, e che Lo tema come noi? Allora potremmo veramente crederci, ma sopratutto vedremmo sempre più lontane da noi quella Parola che abbiamo letto in Matteo 7:3-5 proprio perchè avremmo l'approvazione di Dio, e non saremo stati noi a darci un concetto più alto di quello che dovremmo avere
" Per la grazia che m’è stata data, io dico quindi a ciascuno fra voi che non abbia di sé un concetto più alto di quel che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo al misura della fede che Dio ha assegnata a ciascuno." Romani 12:3 "
Facendo un ricapitolo veloce abbiamo detto che alcuni non hanno mai capito dove in loro fosse questa trave (ma non hanno avuto difficoltà ad individuarla nel fratello o nella sorella); altri non si sono capacitati di questa trave in loro (però, se qualcosa non dovesse funzionare nei rapporti fraterni, sicuramente è il fratello o la sorella a dover rivedere qualcosa); e poi ci sono altri ancora che hanno fatto ammenda ma che, non per questo, ha fatto sì che la trave sparisse del tutto dalla loro vita.
Cosa possiamo dire dopo di questo? Che..
"1 C’era nel paese di Uz un uomo che si chiamava Giobbe. Quest’uomo era integro e retto; temeva Iddio e fuggiva il male ... ... 8 E l’Eterno disse a Satana: "Hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male". 1:1,8
e benchè l'Eterno disse questo, pure, sotto 'una prova a misura per lui' cosa ebbe a dire?
"Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il giorno della sua nascita." 3:1
questo disse Giobbe, un uomo che come nessun altro era integro, retto, fuggiva il male, e temeva Iddio; Giobbe che quando morirono i figli
"20 Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello e si rase il capo e si prostrò a terra e adorò e disse:21 "Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; l’Eterno ha dato, l’Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell’Eterno" 1:20,21
Benediceva Dio per quello che dava, per i figli avuti rallegrandosi il giorno che li nacquero ed ora, ora il giorno della nascita lo malediceva, e nessuno, nessuno, era come Giobbe! Un Giobbe che ora stava maledicendo l'opera di Dio, stava puntando il dito, stava recriminando..
Nella stessa situazione in cui benediciamo Dio, potremmo trovarci a maledire quella situazione puntando il dito e recriminando, e sai perchè? Perchè è stato appena dimostrato che finchè non saremo in un corpo glorificato quella trave sarà sempre presente in noi, perchè questo è quello che siamo, siamo noi stessi travi, Dio lo sà, e come è stato per Giobbe, se Dio ci dà anche a noi 'la giusta prova' pensiamo di fare meglio di lui?.
Domani, quando sarai davanti ad un fratello od a una sorella, saprai che ti stai trovando di fronte ad una trave, come te, una trave ... che tutto quello di cui ha bisogno è ricevere continuamente la Grazia da parte di Dio, come te, una trave che può venire meno, come te, una trave che ha bisogno di perdono, come te, figlia di uno stesso Adamo, come te, generata da uno stesso Dio, come te, ... terra ... come te, ma amata, voluta, cercata, da uno stesso Dio, come te...
Pace