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Domenico34 – 2Corinzi 5:21 – Gesù, fatto diventare peccato per noi

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2011 00:38
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05/01/2011 17:57



Se Gesù non ha acquisito la natura ribelle di Adamo, anche Adamo prima di peccare non l'aveva acquisita da nessuno, allora chiedo se c'è qualche differenza tra l'essere uomo Gesù e l'essere uomo Adamo (considerando la cosa dal punto di vista di chi sostiene che Gesù non poteva peccare ed ovviamente riguardo Adamo a prima che peccasse), entrambi non avrebbero acquisito nessuna natura ribelle però Adamo peccò, forse Gesù non era libero di scegliere ma obbligato 'per natura' a non peccare?

Poi, un'altro particolare e sul fatto 'generativo': Gesù fu generato dallo Spirito Santo, Adamo dal 'soffio'. Sono la stessa cosa? Se 'si', perchè Gesù avrebbe dovuto essere diverso da Adamo, o Adamo essere diverso da Gesù?



Come ho detto nella mia spiegazione, Adamo, prima di peccare, non aveva la predisposizione al peccato (altrimenti bisognerebbe incolpare Dio per averlo creato in quello stato); era stato creato, sì, dalla terra, ma messo in uno stato di mantenersi puro, se avesse rispettato il comando di Dio. Quel divino comando, inoltre, serviva per far comprendere ad Adamo che Dio chiedeva da lui, un’obbedienza derivata dalla sua volontà e non da una imposizione divina.

La differenza tra Adamo e Gesù è notevole quando si penza che: Adamo aveva una sola natura, quella umana; mentre Gesù, ne possedeva due, quella umana (che non veniva dalla terra) e quella divina, legata intrinsicamente. Era la natura divina che non permetteva a Gesù di peccare.

Come ho spiegato in precedenza, lo Spirito Santo ha “generato” l’umanità di Gesù e non la Sua divinità. Nell’atto generativo, è stata unita la divinità ed era quest’ultima che rendeva l’umanità di Gesù diversa da ogni essere umano.

Il “soffio” divino per Adamo, servì per far vivere il suo corpo, tratto dalla “polvere della terra”. Questo significa che se Dio non avesse “alitato”, nel corpo di Adamo, non ci sarebbe stato vita. Le due umanità che vennero all’esistenza, quella di Adamo e quella di Gesù, sono diverse, in quanto la prima è il risultato del soffio divino, che dava vita alla polvere della terra, la seconda generata dallo Spirito Santo, senza ricorrere alla materia esistente.



Un pensiero 'veloce' che feci (e che comunque non è quello definitivo) è stato questo:

- Dio non tenta nessuno
- La tentazione la esercita il nemico delle nostre anime e\o si è tentati dalla propria concupiscenza
- Gesù è stato tentato in ogni cosa come noi

A questo punto si tratta di definire cosa si intende con 'in ogni cosa' e poi 'come noi'

Se Gesù è stato tentato solamente da satana, potremmo ugualmente dire che è stato tentato 'in ogni cosa - come noi'?

Riguardo il verso di Giacomo credo (penso, suppongo) che l'opera della concupiscenza si svolga in più fasi:

a) Attrazione
b) Adescamento
c) Concepimento
d) Parto

ed anche qui è da vedere se queste fasi sono obbligatoriamente susseguenti oppure no; cosa voglio dire? voglio dire se una volta che è in essere la prima fase(a) 'automaticamente ed ineluttabilmente' essa ci condurrà al 'parto(d)', oppure, come stò cercando di capire, se c'è, per via della natura umana, una 'attrazione' e poi un 'adescamento' ma che in Gesù però non riesce a 'concepire'

Ecco che allora Gesù è tentato 'in ogni cosa' 'come noi' ma senza peccare, ed anche che per questo può ora 'simpatizzare' con noi nelle nostre infermità e soccorrerci



La natura della concupiscenza è tale da condurre l’essere umano verso il peccato. Tenuto conto che Gesù, essendo tentato, non commise nessun peccato, questo significa che le tentazioni che Egli subì nel suo corpo, non erano motivati dalle “passioni perverse”, erano solamente istigazioni nemiche tendenti a far cadere in peccato. Come abbiamo detto, Gesù non era solamente un uomo, era anche Dio fatto carne, a causa di ciò, le pressioni che Egli subì, anche se non lo fecero peccare, lo esposero ad una reale sofferenza. Ecco perché Egli può sovvenire l’uomo quando è tentato, per il semplice fatto che Lui, meglio di qualche altro, sa comprendere la sofferenza di chi viene tentato.

“tentato in ogni cosa come noi”, significa che Egli, non venne risparmiato dagli attacchi del diavolo; le sue tentazioni, però, non erano derivate dalle “passioni peccaminose”, come quelli del comune essere umano, ma solamente istigazioni, non dal suo interno, ma da forze esterne del nemico che lo avevano preso di mira. In questi attacchi, che non erano fittizi ma reali, Gesù, pur non cedendo al peccato, soffrì tanto, per questa ragione può comprendere la “sofferenza”, e, quindi, è capace di simpatizzare con chi soffre.
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