Nel giardino del Getsemane, Gesù nella sua angoscia, chiama Dio “Padre”, (perché ancora non c’era stato nessun cambiamento), mentre sulla croce, nel momento che Egli grida: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”, Gesù è stato fatto diventare, non un peccatore, ma peccato. È in quel momento che si abbatte su Gesù uomo l’ira punitiva di Dio sul peccato, e non sul peccatore.
Nei Vangeli, mi pare di rilevare che le ultime parole di Gesù furono:
"è compiuto" (Giov. 19:30)
"
Padre, nelle Tue mani rimetto lo spirito mio. E detto questo spirò." (Luca 23:46)
E questo avvenne
dopo che Gesù ebbe gridato: "Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?"; Cioè, dopo essere stato fatto peccato.
Infatti, Gesù non morì a causa dell'abbandono da parte del Padre, ma fu Egli stesso, che depose "il suo spirito", spirando. E lo fece chiamando Dio "Padre".
Come si chiarisce che dopo essere stato "abbandonato" in quanto "peccato", Gesù si rivolge al Padre, deponendo la Sua vita?
Nel senso che comunque, Gesù restava in comunione col Padre, e continuava ad avere potestà sulla propria vita.
[Modificato da eliseo. 13/12/2010 10:53]