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Domenico34 – 2Corinzi 5:21 – Gesù, fatto diventare peccato per noi

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2011 00:38
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13/12/2010 09:57

Re:
Pace
Domenico34, 13.12.2010 00:22:



Ora però si tatta si capire se Maria è servita per dare la forma umana a Gesù con i suoi limiti (5 sensi, essere in un posto alla volta, spostarsi ad una velocità consentità dal corpo, stanchezza fisica, etc) ma che però non fu trasmessa la natura ribelle 'umana' a causa dell'opera di concepimento dello Spirito Santo; se così è, è proprio per questo che Gesù non peccò? Presumo che sia così



Per quanto riguardava Maria, visto che lei era un membro della famiglia umana, nel senso che era una vera discendente di Adamo, la natura “ribelle” che Adamo trasmise ai posteri, includeva anche Maria. La natura umana che Gesù aveva, gli veniva da quella di sua madre. Il fatto però che Gesù, era anche Dio, cioè aveva anche la natura divina, visto che era stato lo Spirito Santo a generarlo nel seno di Maria, questa natura divina, non solo lo preservava dal peccato, ma neanche poteva peccare.


se così è, è proprio per questo che Gesù non peccò? Presumo che sia così.



Esattamente!


Devo ammettere che leggendo i Post di Domenico, non ci avevo fatto caso, ma dalle risposte che Domenico dà a Roberto, mi sorgono delle perplessità.

Certamente è un'argomento complicato e di non facile comprensione per la mente (e la natura) umana, però ho l'impressione che cercando di "spiegarlo", si corra il rischio di scendere a compromessi e inciampare in contraddizioni.

Trovo alquanto dubbia l'affermazione che Gesù non solo era preservato dal peccato, ma "neanche poteva peccare".
Un'affermazione del genere annulla la volontà del Gesù uomo, e la conseguente possibilità di scegliere di fare tutta la Volontà del Padre.

"Peccare" dopotutto, altro non è che il non ritrovarsi nella Volontà di Dio, il non fare la Volontà di Dio.
E come sappiamo, Gesù scelse di fare tutta la Volontà del Padre, e questo, non solo da uomo, ma anche da Dio. Infatti fu La Parola stessa che si è fatta carne, fu "Gesù" stesso che per adempiere la Volontà di Dio (di Sè stesso) "annichilì Sè stesso" e prese "forma di servo rendendosi simile agli uomini".
Filippesi 2
5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù; 6 il quale, essendo in forma di Dio non riputò rapina l'essere uguale a Dio, 7 ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini; 8 ed essendo trovato nell'esteriore come un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce.

Da notare la formulazione: " prendendo forma di servo" e " divenendo simile agli uomini"
Dunque, in primo luogo Egli prese forma di servo, e poi divenne simile agli uomini. "....facendosi ubbidiente fino alla morte...".

L'Ubbidienza presuppone la "possibilità" della disubbidienza, tant'è vero che è scritto che "Egli imparò l'Ubbidienza", e l'imparò in quanto uomo, perchè in quanto Dio, questa non sarebbe più "Ubbidienza", ma Fedeltà alla propria parola, che è fra l'altro una delle caratteristiche fondamentali di Dio.
Ma Dio non è "ubbidiente a Sè stesso", ma è Fedele a Sè stesso e alla Sua parola.

Gesù Cristo Uomo dunque, dovette imparare l'ubbidienza, perchè era "soprattutto" servo, prima di "essere uomo".
Dire che Gesù "non poteva peccare" dunque, equivale ad annullare quel "imparò l'ubbidienza" e quel "facendosi ubbidiente fino alla morte", in quanto quel "non poteva peccare" vuol dire che non aveva altra scelta.

Eppure, la "scelta" ce l'aveva eccome.
Scelse infatti da Sè stesso di "prendere forma di servo"! ...e lo fece non perchè "ubbidiente" al Padre, ma perchè Fedele alla Sua Parola.
Scelse poi di "fare tutta la volontà del Padre", in quanto uomo! E questo lo vediamo soprattutto nel Getsemani, ma pure "nel deserto", quando Satana lo tentava. E se "non poteva peccare", che lo tentò a fare Satana?

La questione della "natura ribelle" dell'uomo dunque, non è da attribuire alla "disubbidienza", ma alla stessa "natura" dell'uomo, del "primo Adamo" in generale, anche dell'Adamo nel giardino.

Il "primo Adamo" infatti, non era "servo", e non "imparò" affatto l'ubbidienza, anzi, alla prima occasione, scelse di "emanciparsi" e "divenire simile a Dio", decidendo da e per sè stesso sul da farsi, prendendo insomma "le redini" sulla sua propria vita.

Il "secondo Adamo" invece, era "cosciente" della sua condizione di "servo", e questo lo rendeva "predisposto" per imparare l'ubbidienza, fare tutta la Volontà del Padre, e deporre la Sua intera vita nelle mani del Padre. Niente infatti nella e della vita di Gesù "apparteneva" a Sè stesso, ma tutto proveniva dal Padre ed era "diretto" al Padre.

In tutto questo naturalmente, era "aiutato" dal Padre.
Luca 2:40
E il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era sopra di lui.
Non "il Suo Spirito" dunque, ma la grazia di Dio.
Lo Spirito di Dio infatti, scese su di Lui solamente al tempo del Battesimo. Da quel momento in poi, Egli fu "ripieno dello Spirito Santo". (Luca 4:1)

Lo Spirito Santo dunque, non lo preservava dal peccato, ma lo rendeva libero di fare la Volontà del Padre, e questo, dopo che Egli aveva imparato l'ubbidienza, rendendosi "gradito al Padre". (Luca 3:22)
Egli infatti, era cresciuto e si era fortificato, certamente nella conoscenza di Dio (e della Legge), era ripieno di sapienza e la grazia di Dio era sopra lui.
Luca 2:49
... Non sapevate ch'io dovea trovarmi nella casa del Padre mio?

La natura peccaminosa di Adamo, non poteva oltrepassare la natura umana e colpire quella divina, quale Gesù possedeva. Questo però non vuol affermare che a Gesù gli manca qualcosa per essere un vero uomo. Egli era un vero uomo, nel senso che la sua umanità non era fittizia ma reale. Infatti, i segni che vediamo in Lui di stanchezza, di sonno, di fame, di angoscia, sono caratteristiche della vera umanità.


Caro Domenico, secondo me ci sarebbe da "rivedere" il come intendiamo la "natura peccaminosa di Adamo".
Quei "segni" (stanchezza, sonno, sonno, fame, angoscia, etc...) secondo me non sono "segni di umanità", altrimenti, sarebbero stati presenti anche nell'Adamo del giardino, ma sappiamo che non è così. Eppure, Adamo era "vero uomo".
In questo senso dunque, Gesù (il secondo Adamo) fece quasi quasi "un passo indietro", e si ritrovò in una condizione che nemmeno Adamo conosceva, nel Giardino.
Adamo infatti, prima della disubbidienza, non "portava" questi "segni di umanità", eppure "peccò".

Gesù invece, pur essendo sottoposto alla "natura umana" (Adamo non era umano?) portando su di sè quei "segni" (frutto della disubbidienza?), non disubbidì mai, e rinunciando a sè stesso, fece tutta la Volontà del Padre.
E la preghiera nel Getsemani, ci mostra chiaramente che Egli non era "obbligato" ad ubbidire (non peccare), ma scelse: "Sia fatta la Tua Volontà".

Questo sentimento, questa attitudine, era assente, nel Giardino, nel primo Adamo.

Con tutto questo mio discorso, non voglio certo "sottovalutare" la natura divina di Gesù Uomo, ma cercare di "ri-stabilire" un certo equilibrio tra natura divina e natura umana, visto che quest'ultima sembrava essere compromessa fortemente da determinate affermazioni, almeno a mio parere.

(Roberto)

"Ma allora Gesù ha peccato?" eppure sappiamo di no, ma se è stato detto che la Sua natura divenne 'peccato', viene di pensare che Lui stesso era peccato, eppure sappiamo che non peccò, è su questo punto che qualcosa mi sfugge; certo, io di mio su due piedi potrei dire che Gesù nella natura 'umana' divenne peccato, ma non peccò perchè la 'virtù' dello Spirito Santo era in Lui.


Di certo, Gesù non ha peccato, però, Egli ha "preso su di sè" il peccato dell'uomo, e lo ha "portato alla Croce".

Secondo me, è il concetto di "peccato", che ci sfugge...
Sicuramente, io non sono nè in grado nè all'altezza di "spiegare" tutto questo, ma credo che il tutto si riduce ad una semplice parolina: Ubbidienza.
Può sembrare semplicistico, ma Gesù fino all'ultimo, fece tutta la Volontà del Padre.
Fino all'ultimo minuto infatti, Egli avrebbe potuto "salvare Sè stesso", pur essendo "uomo", e "scendere dalla Croce":
"Se tu sei il Re dei Giudei, salva te stesso!" (Luca 23:37)
"S'è confidato in Dio; lo liberi ora, s'Ei lo gradisce, poichè ha detto: Son Figliuol di Dio!" (Matteo 27:43)

Si potrebbe quasi dire, che fu questa "l'ultima tentazione" del Cristo, eppure, Gesù rimase sulla Croce, e continuò a confidare nel Padre e a fare la Sua Volontà, nell'ubbidienza.
E solo allora, "si fecero tenebre per tutto il paese...", ed Egli, fu "fatto peccato".
Attraverso la Sua ubbidienza dunque, Egli pagò per la disubbidienza degli uomini.
Egli ubbidì, e con questo pagò il prezzo della disubbidienza, la separazione da Dio sulla propria persona di uomo, sconfiggendo così la morte e il peccato (la disubbidienza), perchè in quanto Dio, la morte non avrebbe potuto trattenerlo, e in quanto uomo-Dio, avrebbe potuto "salvare sè stesso" e non morire affatto per una colpa non commessa: la disubbidienza degli uomini!

Naturalmente, questo non pretende di "spiegare" quel "è stato fatto peccato".

Scusate se sono stato un po' prolisso... [SM=g7986]

[Modificato da eliseo. 16/12/2010 12:58]
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