Info., 20.09.2010 18:13:
Ecco le domande:
1) Considero la Parola di Dio eterna ma non immutabile. Eterna per l'uomo, cioè il parlare di Dio deve per l'uomo essere considerato "un parlare eterno", ma questo non implica l'immutabilità del volere divino. La stessa Scrittura, da come abbiamo letto sopra, cita degli esempi. Voi condividete quanto affermato qui adesso (in questa breve descrizione del punto 1)?
2) Io non credo che le colpe dei padri debbano ricadere sui figli. Voi cosa dite?
3) Il passo in
Apocalisse 2:20-23 può riferirsi ad una "figliolanza" piuttosto che a dei figli "naturali"?
Per favore prima di rispondere leggete
qui
Grazie Buona partecipazione
Pace Roberto.
1) Personalmente la considero
eterna e immutabile. La Parola e la Volontà di Dio non può mutare nel tempo, e infatti non è mutata.
È solo la rivelazione di Essa che è stata
resa perfetta quando Essa stessa Parola ha preso forma d'uomo in Cristo Gesù.
Egli, Gesù, ha "tolto il velo" a quella Parola che Dio aveva comandato, ma non l'ha "mutata", piuttosto l'ha "adempiuta" alla perfezione.
Le "concessioni" poi riguardo al divorzio, sono appunto "concessioni" per la durezza dei cuori, e non Parola di Dio.
2) Le colpe dei padri non ricadono sui figli, però le
conseguenze delle loro azioni si.
3)Mi sembra più che evidente, e proprio per questo non capisco cosa c'entri "Jezebel e i suoi figliuoli" in questo discorso... (ma questo dovrei domandarlo a quel fratello...)
Dopo aver risposto alle 3 domande, vorrei dire solamente che non mi sembra lecito partire dalle "concessioni date per la durezza dei cuori", per arrivare a legittimare, sempre per la durezza dei nostri cuori, ciò che Dio non ha mai comandato e nè pure mai gli è "passato per la mente".