1) Ma è proprio vero che siamo ancora così "terreni"?
2) Se la risposta è "sì" quali sono le cause, sapete discernerle?
3) Perchè quando ci descriviamo ne facciamo un quadro che non ci rallegra, ma allora cos'è? falsa umiltà?
4) Che pericolo corriamo insomma?
1) Ma è proprio vero che siamo ancora così "terreni"?
Dal momento che si accetta, incondizionatamente, e non (solamente con la mente, ma soprattutto con il cuore) la verità secondo cui “Dio dà grazia all'umile", ogni deviazione o camuffamento che si voglia mettere in campo, che non si attiene alla linea tracciata da Dio, appartiene al terreno, di conseguenza seguendo questa strada, si è terreni; si ha solamente il senso delle cose degli uomini e non delle cose di Dio (Matteo 16:23). Il fatto che si cerca, (spessissime volte) di accattivarsi il consenso degli uomini (in termini ecclisiastico, equivale alla così detta alla maggioranza), denota scarsa considerazione per quello che Dio dice nella Sua Parola. La risposta alla domanda, considerando obbiettivamente le cose, non può essere che un netto “si”, se si vuole essere onesti e sinceri.
2) Se la risposta è "sì" quali sono le cause, sapete discernerle?
Se si vuole conoscere, per “discernere”, le cause di questo stato, va messa in evidenza l’allontanamento dall’insegnamento della Parola di Dio, che immancabilmente porta la persona a vivere la sua vita come se un estraneo e non un vero seguace di Gesù Cristo.
3) Perché quando ci descriviamo ne facciamo un quadro che non ci rallegra, ma allora cos'è? falsa umiltà?
Se il modo come ci comportiamo, sia per quanto riguarda la vita privata, la famiglia, la Comunità con la quale condividiamo e confessiamo la nostra fede in Cristo e la società in genere, non ha attinenza con la volontà di Dio tracciata nelle Scritture, il tutto si riduce ad una falsa umiltà, che pur riscuotendo un plauso dagli uomini, non ha nessun valore davanti a Dio. La falsa umiltà, di solito, indossa l’abito dell’ipocrita, che davanti agli uomini appare un santo, ma non lo è davanti a Dio. Il peggiore nemico della cristianità è l’ipocrisia. La severità del giudizio che Gesù formulò durante il Suo ministero terreno, fu contro gli ipocriti, persone che apparentemente manifestavano atteggiamenti religiosi, ma che in realtà la loro religiosità era formalistica, priva di coerenza, se confrontata con il modo di vivere che conducevano. Basterebbe pensare al solo capitolo 23 di Matteo, per avere un panorama dell’ipocrita.
3) Perché quando ci descriviamo ne facciamo un quadro che non ci rallegra, ma allora cos'è? falsa umiltà?
Se l’umiltà di una persona è falsa, ne deriva che anche la santità è falsa, anche se è ammantata di pratiche religiose e di parole come:
Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?"
Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!" (Matteo 7:22-23).
Se Dio dà grazia agli umili e resiste ai superbi, non ha nessun'importanza indossare l’abito del monaco. La vera santità trae la sua linfa dalla grazia di Dio, e dall’attenersi fedelmente alla Parola del Signore con santo timore. I cedimenti e i compromessi, non aiutano la vera sanità e neanche la fanno progredire, ma l’affossano nel pantano del formalismo religioso. Se l’umiltà e la santità non sono unite nel cammino della vita, per la persona che le incorpora, tutto si riduce a pratiche formalistiche, di nessun valore davanti a Dio. Il detto della Scrittura è molto importante:
altri ti lodi, non la tua bocca; un estraneo, non le tue labbra (Proverbi 27:2).
4) Che pericolo corriamo insomma?
Il pericolo che si corre è serio, soprattutto quando si pensa a quello che afferma la Parola di Dio.
Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così sono tutte venute all’esistenza», dice il SIGNORE. «Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola (Isaia 66:2).
È lecito domandare: chi trema alla Parola di Dio? Chi la crede e la mette in pratica. Che significa che l’Eterno poserà il suo sguardo? Che la persona in questione è gradita davanti a Lui. Se abbiamo il desiderio e il compiacimento di diventare come Gesù "Umili di cuore", il Signore, con la Sua grazia, ci aiuterà a raggiungere questa meta.