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Domenico34 – Il comportamento dell’uomo in conformità a quel che crede – Sommario, Presentazione, Introduzione. Capitoli 1-10

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2012 00:54
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Sesso: Maschile
22/04/2012 00:07

L’esame che abbiamo condotto intorno a questa donna con il flusso di sangue, ci ha fatto vedere chiaramente che, tutto quello che lei compì, da quando sentì parlare di Gesù, fino al momento in cui toccò il suo vestito, lo ha fatto con riferimento a quello che credeva. In conclusione, il suo comportamento e il suo agire, si manifestarono decisamente in quella direzione.

2. LA DONNA CANANEA O SIROFENICIA

La storia di questa donna pagana, riportata dagli evangelisti Matteo e Marco, merita una particolare considerazione, non solo per comprendere il suo particolare problema, ma anche e soprattutto per valutare il suo comportamento e il suo agire, a proposito di quella triste situazione familiare.

Come abbiamo riportato i testi evangelici per la donna con il flusso di sangue, allo stesso modo riportiamo i testi per la donna Cananea, così che possiamo averli sottocchio.

Partito di là, Gesù si ritirò nel territorio di Tiro e di Sidone.
Ed ecco una donna cananea di quei luoghi venne fuori e si mise a gridare: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è gravemente tormentata da un demonio».
Ma egli non le rispose parola. E i suoi discepoli si avvicinarono e lo pregavano dicendo: «Mandala via, perché ci grida dietro».
Ma egli rispose: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele».
Lei però venne e gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, aiutami!»
Gesù rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini».
Ma lei disse: «Dici bene, Signore, eppure anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le disse: «Donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi». E da quel momento sua figlia fu guarita
(Matteo 15:21-28).

Poi Gesù partì di là e se ne andò verso la regione di Tiro. Entrò in una casa e non voleva farlo sapere a nessuno; ma non poté restare nascosto,
anzi subito, una donna la cui bambina aveva uno spirito immondo, avendo udito parlare di lui, venne e gli si gettò ai piedi.
Quella donna era pagana, sirofenicia di nascita; e lo pregava di scacciare il demonio da sua figlia.
Gesù le disse: «Lascia che prima siano saziati i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini».
«Sì, Signore», lei rispose, «ma i cagnolini, sotto la tavola, mangiano le briciole dei figli».
E Gesù le disse: «Per questa parola, va’, il demonio è uscito da tua figlia».
La donna, tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto: il demonio era uscito da lei
(Marco 7:24-30).

a) La Cananea sentì parlare di Gesù


Anche della donna Cananea, o Sirofenicia (come si può chiamare, visto che era la stessa persona) al pari di quella del flusso di sangue, si afferma che sentì parlare di Gesù. Gesù era un personaggio particolare, non per la sua forma somatica, ma per quello che Egli annunciava, circa il regno di Dio. Era anche particolare, per le tante guarigioni che compiva nelle persone affette da qualsiasi infermità. Infine, era diventato popolare, per i tanti individui che aveva liberato da spiriti immondi o posseduti dal demonio. Infine, si precisa che questa donna era una pagana, cioè non apparteneva alla famiglia degli Israeliti.

Questa donna aveva una figlia (Marco la definisce una bambina, sicuramente per la sua giovanissima età) posseduta da un demone che la tormentava gravemente. Come fece questa mamma a discernere che, il tormento della figlia, era causato da un demone, non ci viene dato di sapere. Neanche ci viene spiegato la sofferenza che il demone procurava a quella fanciulla.

La Cananea, prima di presentarsi a Gesù, aveva forse cercato gli spiritisti, o negromanti, come venivano chiamate quelle persone che cacciavano gli spiriti immondi? Non lo sappiamo! E, nell’eventualità che avesse avuto contatto, sicuramente non aveva ottenuto quello che cercava, cioè la liberazione della figlia. Quando però, sentì parlare di Gesù, Colui che liberava le persone dai demoni, fece tutti i preparativi per andarlo a trovare. Visto che Gesù si trova nei paraggi dove abitava quella mamma, essa non indugiò a recarsi da Lui.

b) Il gesto che compì la donna

Il gesto che compì la mamma della bambina, di gettarsi ai piedi di Gesù, aveva il senso di rivelargli tutta l’angoscia che provava, nel vedere la figlia soffrire, a causa del demone la possedeva. Quel gesto voleva anche esprimere la sua umiltà, poiché lo chiamò: Signore, e Figlio di Davide. È, infatti, questa sua confessione pubblica, cioè, fatta davanti alle persone della casa dove Gesù si trovava, che da valore alle sue parole e al suo gesto. L’attitudine che quella pagana assunse in quel giorno davanti a Gesù, era libera, nel senso che nessuno l’aveva istruita a comportarsi in quel modo; era anche spontanea, senza nessun'ombra di vergogna.

Si continuerà il prossimo giorno…
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