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Domenico34 – Il comportamento dell’uomo in conformità a quel che crede – Sommario, Presentazione, Introduzione. Capitoli 1-10

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2012 00:54
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Età: 90
Sesso: Maschile
18/04/2012 00:09

Che differenza, tra la storia di Maria, Elisabetta e Tommaso! Quest’ultimo, che era apostolo di Gesù Cristo, quando i suoi colleghi gli comunicarono che Gesù era risuscitato dai morti, agendo come una persona accorta, prudente e non credulona (si direbbe in termini moderni), dichiarò:

«Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò» (Giovanni 20:25).

Dopo otto giorni, Gesù si manifestò nuovamente ai discepoli. Ora Tommaso è presente. Rivolgendogli la parola Gesù gli disse:

«Porgi qua il dito e vedi le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente». Davanti a quell'evidenza,
Tommaso gli rispose: «Signor mio e Dio mio!»
Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»
(vv. 27-29).

Davanti all’affermazione di Gesù, appare chiaramente chi è beato. Gli increduli, si comportano ed agiscono, in base alla loro incredulità; quelli invece che credono, assumono un diverso comportamento e manifestano un diverso modo di agire.

d) Altri esempi di persone che agirono con riferimento a quello che credevano


Mosè e i figli d’Israele si trovano al Mare Rosso. Gli Egiziani, loro nemici, li inseguono da vicino, con il preciso scopo di riportarli in Egitto. Il popolo alzando gli occhi, vide in lontananza che i carri di Faraone stavano per raggiungerli. Nel vedere una simile scena, furono presi da una tremenda paura, pensando che nel giro di poco tempo, sarebbero caduti nelle mani dei loro nemici. In quella particolare situazione, gridarono al Signore,

e dissero a Mosè: «Mancavano forse tombe in Egitto, per portarci a morire nel deserto? Che cosa hai fatto, facendoci uscire dall’Egitto?
Era appunto questo che ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare, che serviamo gli Egiziani! Poiché era meglio per noi servire gli Egiziani che morire nel deserto».
E Mosè disse al popolo: «Non abbiate paura, state fermi e vedrete la salvezza che il SIGNORE compirà oggi per voi; infatti, gli Egiziani che avete visti quest’oggi, non li rivedrete mai più.
Il SIGNORE combatterà per voi e voi ve ne starete tranquilli».
Il SIGNORE disse a Mosè: «Perché gridi a me? Di’ ai figli d’Israele che si mettano in marcia.
Alza il tuo bastone, stendi la tua mano sul mare e dividilo; e i figli d’Israele entreranno in mezzo al mare sulla terra asciutta
(Esodo 14:11-16).

All’ordine di Dio,
Mosè stese la sua mano sul mare e il SIGNORE fece ritirare il mare con un forte vento orientale, durato tutta la notte, e lo ridusse in terra asciutta. Le acque si divisero,
e i figli d’Israele entrarono in mezzo al mare sulla terra asciutta; e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra.
Gli Egiziani li inseguirono e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri, i suoi cavalieri, entrarono dietro a loro in mezzo al mare
(Esodo 14:21-23).

Lo stendere la sua mano sul mare, fu un’azione ben precisa e visibile, e ci dice eloquentemente che, Mosè credendo a quello che Dio gli aveva ordinato, si comportò e agì in quel modo. Se egli non avesse creduto, il suo comportamento nell’agire, sarebbe stato diverso.

In un’altra occasione, Dio ordinò a Mosè, di parlare alla roccia, per fare uscire dell’acqua per i figli d’Israele. Questa volta Mosè, invece di “parlare”, “percosse la roccia”. Anche se si legge che l’acqua uscì ugualmente dal masso roccioso, rimane fermo il fatto che in quella circostanza, Mosè non credette che con la semplice “parola”, sarebbe uscita dell’acqua, perciò si comportò ed agì in un modo differente, di come avrebbe dovuto comportarsi (cfr. Numeri 20:2-12).

Ai tempi del profeta Eliseo, un generale dell’esercito del re di Siria, va a lui per essere guarito dalla sua lebbra. Il profeta gli ordina di andarsi a lavare sette volte nelle acque del fiume Giordano, per essere guarito dalla sua malattia. Naaman, all’udire quell’ordine, invece di ubbidire,

si adirò e se ne andò, dicendo: «Ecco, io pensavo: egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome del SIGNORE, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso.
I fiumi di Damasco, l’Abana e il Parpar, non sono forse migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei lavarmi in quelli ed essere guarito?» E, voltatosi, se n’andava infuriato.
Ma i suoi servitori si avvicinarono a lui e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, tu non l’avresti fatta? Quanto più ora che egli ti ha detto: Làvati, e sarai guarito?»
(2 Re 5:11-13).

Si continuerà il prossimo giorno…
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