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Domenico34 – Il cammino di un popolo – Dall’Egitto alla terra di Canaan. Sommario, Prefazione ed Introduzione. Capitoli 1-14

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2012 00:30
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10/02/2012 00:13

Per prima cosa, il Signore ricorda a Mosè il modo con cui si era preso cura d’Israele: dal giorno dell’uscita dall’Egitto fino al monte Sinai, Egli li aveva trasportati sopra ali d’aquila, avvicinandoli a Lui (v. 4).

Dio perciò invita il popolo a prestare attenzione alla Sua voce e a osservare il Suo patto e, da parte sua, promette di considerarli come un Suo tesoro particolare fra tutti i popoli e di fare di loro un regno di sacerdoti e una nazione santa (vv. 5-6). E ordina che queste Sue parole siano riferite integralmente al popolo.

In secondo luogo, ingiunge a Mosè di preparare e santificare il popolo per due giorni, facendo lavare loro le proprie vesti, perché al terzo giorno Dio sarebbe sceso sul monte Sinai alla presenza di tutti (vv. 10-11).

Infine, pronuncia un severo monito affinché a nessuno (persone o besti sia consentito di salire sul monte o di toccarne i fianchi, pena la morte (vv. 12-13).

Come annunciato, il terzo giorno il fortissimo suon di tromba, i tuoni e i lampi, la densa nube apparsa sul monte fecero chiaramente intendere che il Signore era effettivamente sceso sul monte Sinai. Da saggio e accorto condottiero qual era:

Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento per condurlo a incontrare Dio; e si fermarono ai piedi del monte (v. 17).

Il suono della tromba si faceva sempre più forte; Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce (v. 19).

I Dieci Comandamenti


Finita la preparazione del popolo e osservati gli ordini del Signore, finalmente Dio annuncia ai Suoi i Dieci Comandamenti.

Allora Dio pronunziò tutte queste parole:
«Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù
.

1. Non avere altri dèi oltre a me.

2. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.
Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano
e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti
.

3. Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.

4. Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo.
Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro,
ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città;
poiché in sei giorni il SIGNORE fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il SIGNORE ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato
.

5. Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio ti dà.

6. Non uccidere.

7. Non commettere adulterio.

8. Non rubare.

9. Non attestare il falso contro il tuo prossimo.

10. Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo» (Esodo 20:1-17).

Tutta la scena era davvero straordinaria e incuteva terrore a tutti, talché il popolo disse a Mosè:

«Parla tu con noi e noi ti ascolteremo; ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo».
Mosè disse al popolo: «Non temete, Dio è venuto per mettervi alla prova, perché ci sia in voi timore di Dio, e così non pecchiate»
(vv. 19-20).

Nel Nuovo Testamento questa scena cambia totalmente per i cristiani, come leggiamo nella lettera agli Ebrei:

Voi non vi siete avvicinati al monte che si poteva toccare con mano, e che era avvolto nel fuoco, né all’oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta,
né allo squillo di tromba, né al suono di parole, tale che quanti l’udirono supplicarono che più non fosse loro rivolta altra parola;
perché non potevano sopportare quest’ordine: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata».
Tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremo».
Voi vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche,
all’assemblea dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti,
a Gesù, il mediatore del nuovo patto e al sangue dell'aspersione che parla meglio del sangue d’Abele
(Ebrei 12:18-24).

Si proseguirà il prossimo giorno...
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