PARTE SECONDA
Capitolo 2
DONNE NOMINATE NELL’A.T.
DA 2° RE A MALACHIA
ABI o ABIJA [In 2 Cronache 29:1, la madre del re Ezechia viene chiamata Aija. Mentre in 2 Re 18:2, la stessa donna viene indicata col diminutivo Abi (cfr. René Pache, in
Nuovo Dizionario Biblico, pag. 20)]
Ezechia aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria (2 Re 18:2).
Il nome di questa donna ricorre solamente in questo testo. Il suo nome significa:
L'Eterno è un Padre.
Siccome viene specificato che, Abi era figlia di Zaccaria, e, tenuto conto che di Zaccaria la Bibbia ne nomina parecchi, non si può stabilire chi è tra questi. L’unico dato certo, che non incorre a nessun'inesattezza, è che la moglie del re Ezechia era figlia di Zaccaria, senza riferire chi era sua madre. Perché il testo sacro fa quest'omissione, non si può precisare. Che Abi, abbia avuto la sua mamma, è indiscutibile, dal momento che viene nominato suo padre.
Tenuto conto che di Abi, non si può riferire altro di quanto è stato detto, ogni altra aggiunta che si potrebbe addurre, non avrebbe l’appoggio della Scrittura. Che età aveva Abi quando si unì in matrimonio con Ezechia, non viene precisato. Si precisa che Ezechia aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, ma non si fa nessun accenno all’età del suo matrimonio.
Quale educazione ha ricevuto Abi e che influenza avrà esercitato su suo marito, non possiamo dirlo. Se l’autore sacro non ne parla, vuol ricordare che non c’era niente di particolare nella sua vita, e, tutto quello che avrà detto o fatto, non rivestiva importanza rilevante da essere menzionata. Herbert Lockyer, riferisce che Abi, significa “My father is Jehovah” [Herbert Lockyer,
All the Women of the Bible, pag. 22], mentre René Pache, nel suo Nuovo Dizionario Biblico, include l’articolo indeterminativo un, ed esclude l’aggettivo mio.
Se si tiene conto che la Bibbia, non presenta mai Dio, come un Padre, ma sempre come il Padre, è da preferire quello che riferisce il Lockyer. Abi, con il significato del suo nome, vuole insegnarci una preziosa verità, valida per ogni tempo e per tutti gli esseri umani. È il Signore nostro Padre? Lo consideriamo come tale? Se Dio è considerato come Padre, il beneficio che si ricava, non, riguarda solamente la vita spirituale, abbraccia anche quella terrena, cioè le cose materiali.
Se si considera che, Padre, sta per Colui che si interessa per i nostri bisogni, che provvede alle nostre necessità, che è benigno, misericordioso, affettuoso, premuroso, ne consegue che l’intera nostra esistenza, ne ricava immensi benefici. Visto che i padri terreni (che a volte possono essere malvagi),
sanno dare buoni doni ai loro figli, quanto più il Padre nostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano! (Matteo 7:11).
ABIA
Dopo la morte di Chesron, avvenuta a Caleb-Efrata, Abia, moglie di Chesron, gli partorì Asur, padre di Tecoa (1 Cronache 2:24).
ABIGAIL (2)
Il significato del suo nome è: forse,
padre dell’entusiasmo. Era figlia d'Isai, sorella di Davide e madre di Amasa.
Le loro sorelle erano Seruia e Abigail. I figli di Seruia furono tre: Abisai, Ioab e Asael.
Abigail partorì Amasa, il cui padre fu Ieter, l’Ismaelita (1 Cronache 2:16-17).
Siccome di quest'Abigail, non si parla in nessun’altra parte della Bibbia, non si conosce la sua storia e come trascorse la sua vita; di conseguenza, non si può dire niente di lei.
ABIAIL (2)
Il nome significa:
Padre della fortezza. Quest’altra Abiail, è menzionata in (1 Cronache 2:29 come moglie di Abisur e madre di Aban e Molid. Se di questa donna non si può dire tanto, almeno si può affermare che partorì due figli. Questa notizia ha la sua importanza, se si tiene presente la valutazione che davano gli Israeliti, per una donna che andava a marito. Se una donna sposata non avesse avuto figli, non si pensava solamente che poteva essere
sterile; e considerata addirittura sotto la maledizione divina, destinata a subire disprezzi e vergogna (Genesi 30:23; Luca 1:25). Infine, la prole, presso gli Ebrei, era considerata il segno della benedizione di Dio (Salmo 128:3).
ABIAIL (3)
Il nome significa:
Padre della fortezza.
Di questa donna si parla come figlia di Eliab fratello di Davide e madre della moglie di Roboamo, Maalat. Si parla anche di una certa Abiail come madre della regina Ester (Ester 2:15; 9:29; 2 Cronache 11:18).
ABISAG
Il significato di questo nome è: prob.
padre di migrazione. Di questa donna si parla in (1Re 1:3,4; 2:17,21-22). Non si conosce niente dei suoi genitori; si afferma solo che era Sunamita, cioè proveniva dalla città di Sunem.
«Sunem o Shunem. Città di Canaan, del territorio d'Issacar (Giosuè 19:18). Thotmes III se ne impadronì. Sunem si trovava di fronte a Ghilboa (1 Samuele 28:4). I Filistei si accamparono a Sunem prima di dar battaglia a Saul. L’ubicazione è a Sôlem (chiamata anche Sûlam) sul versante O di una collina, a 5 km a N-N-E d'Izreel, a 8 km a N dell’estremità occidentale della montagna di Ghilboa, a 26 km ca. dal Carmelo, sulla quale si recò la Sunamita per incontrarvi Eliseo (2 Re 4:25)» [R. Pache,
Nuovo Dizionario Biblico, pag. 804].
Si specifica che Abisag, era
vergine, una
bellissima ragazza, e che è stata scelta per coricarsi col re Davide, ormai diventato vecchio, con lo scopo di
riscaldarlo, visto che, nonostante fosse coperto di
indumenti, egli non riusciva a
riscaldarsi. Il sacro testo precisa anche che, Abisag
si prendeva cura del re, ma che egli,
non ebbe rapporti con lei (v.4).
Dopo la morte di Davide, Adonia, il fratello maggiore di Salomone, attraverso la mediazione di sua madre Bath-Sheba, chiese a Salomone di avere come sua moglie, Abisag. Al che, il re sentita questa richiesta, non solo non acconsentì che Abisag venisse data in moglie a Adonia, ma addirittura decretò la morte di suo fratello.
Quali furono i motivi che spinsero Adonia a chiedere Abisag come moglie, non viene detto. Si può pensare che egli, probabilmente sia stato attratto dalla particolare bellezza della sunanita (e forse chi sa, se avrà saputo, che suo padre, non ebbe rapporti con Abisag). La bellezza femminile, non attira solamente l’attenzione degli uomini, ma spesso diventa anche motivo di discordia e di rivalità, per i contendenti.
Si continuerà il prossimo giorno...