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Di’ loro: "Com’è vero che io vivo, dice DIO, il Signore, io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste, o casa d’Israele? (Ezechiele 33:11),

è altrettanto vero che Dio non assolve il colpevole, che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente; che punisce l’iniquità dei padri sopra i figli e sopra i figli dei figli, fino alla terza e alla quarta generazione!» (Esodo 34:7),

perché Egli è anche un fuoco consumante Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante (Ebrei 12:29).

Lo scopo di gridare a Dio con forza, e convertirsi ognuno dalla sua malvagità e dalla violenza compiuta dalle sue mani (Giona 3:8), aveva un preciso scopo, Forse Dio si ricrederà, si pentirà e spegnerà la sua ira ardente, così che noi non periamo» (Giona 3:9).

Il fatto stesso che viene precisato: Dio vide ciò che facevano, vide che si convertivano dalla loro malvagità, e si pentì del male che aveva minacciato di far loro; e non lo fece (Giona 3:10), è una schiacciante prova che i Niniviti si convertirono veramente dalla loro malvagità e non è vero che non fu reale, come sostengono alcuni critici.

Riflessioni

Al termine dell’esame del contenuto del capitolo 3 di Giona, alcune riflessioni si impongono, per chiarire ultiriormente le nostre affermazioni:
1. Se Dio si adira e fa pervenire all’uomo un messaggio di giudizio, non lo fa certamente per incutere spavento e terrore, o per privare l’essere umano della sua libertà di vivere la sua vita come meglio crede, ma solamente per far comprendere che la malvagità che si manifesta e si concretizza nelle azioni compiute arrecherà danno al malvagio, secondo il detto della Scrittura: La malvagità farà perire il malvagio, quelli che odiano il giusto saranno considerati colpevoli (Salmi 34:21).

2. Quando le persone credono di trovarsi a posto, quando vivono nella dissoluzione, nell’infedeltà, nella ribbellione, nell’ingiustizia, facendo suprusi di ogni genere al prossimo, nell’approfittarsi degli altri per ricavarne il maggiore profitto per loro stessi, pensano e credono di essere dei supermen. Persone che sono capaci di sbrogliare le matasse ingarbugliate, intelligenti a saper fare le cose e non danno importanza al loro modo di vivere, ingannano loro stessi. Verrà il giorno in cui, si creda o no, verrà tutto scoperto e reso palese, che dovranno rendere conto a Dio. Forse durante la loro vita terrena si sono beffati di Dio e della Sua Parola e hanno schernito e deriso quelli che hanno fede in Dio; non hanno voluto ascoltare nessuna forma di richiamo all’onestà, alla rettitudine e alla giustizia. Che cosa potranno dire davanti a Dio e quali giustificazioni presentarGli?

3. Si tenga presente che la vita umana è come un fiore della campagna, che, la mattina esso fiorisce e verdeggia, la sera è falciato e inaridisce (Salmo 90:6), e che la lunghezza degli anni, rispetto all’eternità, è paragonabile a un soffio, Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira; finiamo i nostri anni come un soffio o una parola [G. Diodati] (Salmo 90:9). È da veri stolti vivere la propria esistenza come dei scapestrati, senza il timore di Dio.

4. Quando ci perviene un invito alla conversione, al ravvedimento, non facciamo orecchie da mercante. Umiliamoci davanti a Dio, apriamo il nostro cuore alla Sua Parola, poiché è scritto che, Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili (1Pietro 5:5).

Inoltre, ascoltiamo quello che afferma la Bibbia, Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore come a Meribà, come nel giorno di Massa nel deserto (Salmi 95:8),

mentre ci viene detto: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione» (Ebrei 3:15);

perciò, come dice lo Spirito Santo: «Oggi, se udite la sua voce, 8. non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, come nel giorno della tentazione nel deserto (Ebrei 3:7-8);

Dio stabilisce di nuovo un giorno-oggi-dicendo per mezzo di Davide, dopo tanto tempo, come si è detto prima: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori!» (Ebrei 4:7).

5. La vera conversione e il vero pentimento non sono comportamenti che si manifestano con le semplici parole, ma sono accompagnati da azioni visibili, che altri possono vedere. Inoltre, il vero pentimento e la vera conversione non portano l’individuo solamente a umiliarsi, ma lo conducono a Dio e, immancabilmente, riceverà perdono, perché Egli trova piacere nel perdonare il peccatore, anziché punirlo. Il detto della Scrittura si adatta per tutti i tempi e per ogni individuo: Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia (Proverbi 28:13); perché il Figlio dell’uomo (Gesù Cristo) è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto» (Luca 19:10).

6. Nella stessa maniera, come Dio non ha distrutto i Niniviti, anzi li ha perdonati, perché ha visto come si erano convertiti dalla loro malvagità, così farà per ogni peccatore che riccorre a Lui, consapevole di essere tale. Beato l’uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto! (Salmo 32:1), Amen!

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo con premura