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Giona… Un uomo che non ha pietà per i Niniviti




INDICE DEL VOLUME




Introduzione 11

[Capitolo 1:

VOCAZIONE DI GIONA. FUGA E PUNIZIONE DEL PROFETA 13

1. La vocazione di Giona 13
Il testo 13
La fuga di Giona 17
La punizione del profeta 19
Giona davanti alla tempesta 23
Riflessioni 24

Capitolo 2:

GIONA NEL VENTRE DI UN PESCE 27

Il testo 27
L’esperienza di Giona nel ventre del pesce 30
La preghiera di Giona 31
Riflessioni 35

Capitolo 3:

LA PREDICAZIONE DI GIONA A NINIVE 39
Il testo 39
Dio parla nuovamente a Giona 40
I Niniviti davanti al messaggio divino 42
1) I Niniviti credettero a Dio 42
2) I Niniviti proclamarono un digiuno 46
3) I Niniviti si vestirono di sacchi 49
4) Per ordine del re, tutti gli uomini dovevano gridare a Dio con forza 52
5) Ognuno doveva convertisi dalla sua malvagità 52
Riflessioni 54

Capitolo 4:

IRRITAZIONE DI GIONA; RIMPROVERI DEL SIGNORE 57

Il testo 57
La reazione negativa di Giona 58
Risposta alle domande formulate 60
La preghiera che Giona fece al Signore 62
Giona esce dalla città 63
Riflessioni 66

Conclusione 69


Introduzione



Giona, uno dei dodici profeti minori, ha delle caratteristiche che lo distinguono dagli altri profeti, non solo tra quelli denominati “profeti minori”, ma anche dagli altri. Il nome di questo profeta è menzionato nella Bibbia 27 volte, 17 dei quali si trovano nel libro che porta il suo nome. Per quanto riguarda le occorrenze, sono così distribuite: una volta in (2 Re 14:25) e 9 volte nel Nuovo Testamento, precisamente 5 volte nel vangelo di Matteo e 4 volte in quello di Luca.

«Nome personale ebr. che significa “colomba”. Profeta ebreo vissuto ai tempi del regno di Geroboamo II, nell’VIII sec. a.C. Era originario di Gat-Efer, città nel territorio di Zabulon, situata nei pressi di Nazareth. Suo padre si chiamava Amittai (Il nome Amittai significa «[mio] veritiero»); cfr. John D. Hannah, Investigate le Scritture, Antico Testamento, pag. 1531). Predisse l’espansione territoriale d’Israele che fu poi attuata da Geroboamo a scapito della Siria (II Re 14:25). Lo stesso Giona è anche il protagonista del libro che porta il suo nome, il quinto dei dodici profeti minori. È un libro che differisce notevolmente dagli altri profeti dell’A.T. poiché ha uno stile quasi interamente narrativo e non contiene lunghi oracoli profetici» (D. F. Payne, in Dizionario Biblico GBU, pag. 709).

Intorno al profeta Giona e al libro che porta il suo nome si son dette tante cose, sia per quanto riguarda il suo contenuto, sia per ciò che concerne la sua storicità.

Quei critici che non sono tanto disposti ad accettare l’evento miracoloso hanno gettato ombre di scetticismo per il salvataggio di Giona nel ventre del pesce e per la pianta di ricino che è nata in una notte e in una notte è perita. Inoltre, per ciò che concerne il contenuto del libro, si è pensato a un'allegoria, o addirittura a una parabola. C’è stato anche scetticismo per lo stesso personaggio di Giona, come se si trattasse di una leggenda e non di una persona che visse in un preciso periodo storico. Se si pensa a Geroboamo II e al suo regno (793-753 a. C), personaggio che non si può negare, storicamente parlando, non è possibile smentire neanche la storicità di Giona, dato che egli visse in quel periodo.

Infine, come se non bastassero questi rilievi, quando si pensa alle affermazioni che Gesù fece di Giona, chiamandolo prima profeta, poi riferendosi ai tre giorni e alle tre notti che rimase nel ventre del pesce e la predicazione che fece a Ninive (Matteo 12:39-41; Luca 11:32), non è possibile accettare quello che i critici hanno detto su Giona e il libro che porta il suo nome.

Il libro di Giona è formato di quattro capitoli, ognuno dei quali illustra le varie fasi della vita e del comportamento di questo profeta. Nel corso dell’esame che condurremo su questo personaggio, metteremo in evidenza le sue caratteristiche e, nello stesso tempo, cercheremo di capire le lezioni che possiamo imparare, seguendo lo svolgimento della sua storia, così come il libro lo presenta.

La versione che adopereremo in questo nostro lavoro sarà quella della Nuova Riveduta e, quando crederemo opportuno rifarci ad altre traduzioni, non mancheremo di specificarle. Il migliore augurio che possiamo formulare è quello che tutti quelli che avranno tra le mani quest’opera facciano tesoro di quanto leggeranno; questa è la migliore ricompensa che ci attendiamo dal presente lavoro.

Niagara Falls, settembre 2008

Domenico Barbera