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L’amore per Dio e per Gesù Cristo, non è solamente sentimento di affetto, di stima, di apprezzamento, è anche dimostrazione di osservare quello che loro hanno comandato di osservare. Non si tratta quindi di pensare che certe cose siano per i tempi e per le persone dell’antichità, si tratta invece di riconoscerle per i nostri tempi.

Nessuno che veramente ama il Signore, vivrà la sua vita in maniera diversa con quanto è detto nella Parola di Dio, o che dirà: questo comandamento non è per me; questa parola non mi riguarda. Anzi, sarà lieto di condurre la propria esistenza in conformità al volere del Signore, senza usare forme di giustificazioni, come per esempio: quello che faccio, è in obbedienza con quanto mi è stato imposto dai capi della mia chiesa, o secondo un’usanza tradizionale tramandata da padre a figlio; proclamerà invece, con franchezza e senza vergogna, sto vivendo la mia vita di tutti i giorni, sia in privato che in pubblico, secondo quello che Dio comanda nella Sua Parola.

Gesù, inoltre afferma che chi lo ama, sarà amato dal Padre suo, lui lo amerà e si manifesterà in quel tale. Infine, Lui e il Padre, dimoreranno presso di lui (Giovanni 14:21,23).

Il gran comandamento

Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?»
Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore:
Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua
(Marco 12:28-30).

Nella risposta che Gesù diede alla domanda dello scriba, che voleva sapere quale fosse il più importante dei comandamenti, Egli citò due passaggi del Deuteronomio, precisamente 5:4, per ciò che riguarda la frase, Ascolta, Israele, il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore; e, 10:12 per ciò che concerne amare Dio. Lo scriba chiedeva, il più importante dei comandamenti, facendo ben capire che per lui, ci doveva essere uno di tutti i comandamenti che poteva essere qualificato come il più importante, mentre per Gesù c’erano due comandamenti che potevano essere definiti maggiori: il primo che parlava di amare Dio e il secondo di amare il prossimo.

Davanti alla precisazione che fece Gesù, (che forse lo scriba non si aspettava una risposta in quel modo), il religioso, considerando obbiettivamente le parole del Maestro, riconobbe la giustezza dell’affermazione di Gesù:

«Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all’infuori di lui non ce n’è alcun altro;
e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l’intelletto, con tutta la forza, e amare il prossimo come se stesso, è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici»
(vv. 32-33).

Da parte sua Gesù, che era molto attento a quello che diceva lo scriba, riconobbe subito che aveva parlato con intelligenza, perciò si affrettò ad annunciargli che non era lontano dal regno di Dio (v. 34).

Se si considerano le parole del gran comandamento, si sa che quelle parole non figurano nell’elenco dei “Dieci Comandamenti”, come generalmente li chiamiamo. Nonostante ciò, la forma verbale delle parole: Ama dunque il Signor Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua, è imperativa, cioè è un comandamento da osservare, senza nessuna differenza per ciò che riguarda il valore e l’importanza, rispetto ai Dieci Comandamenti, che Dio proclamò sul monte Sinai.

Come Dio vuole essere amato

La bellezza del gran comandamento sta nel fatto che ci rivela come Dio vuole essere amato. Questo significa che non tutte le forme di amare sono gradite al Signore. C’è una sola maniera che rientra nel gradimento di Dio: quella del gran comandamento. In questa forma, vengono chiamate in causa: il cuore, l’anima, la mente e la forza dell’uomo, secondo quanto riferiscono (Matteo 22:37 e Marco 12:30). Il Deuteronomio, invece, nomina solamente il cuore e l’anima. Perché Gesù nel citare (Deuteronomio 10:12), aggiunge la mente e la forza dell’uomo? È superflua questa sua aggiunta o ha la sua importanza? Perché il gran comandamento è articolato e definito in questo modo? Meditiamo per comprendere!

La prima cosa che va messa in risalto, è che Dio vuole essere amato con il tuo cuore; con l’anima tua; con la tua mente e con la tua forza. Che significato ha questa precisazione? Noi non possiamo amare Dio con il cuore di un’altro; deve essere il nostro cuore, cioè dobbiamo essere “noi” ad amarlo. Deve essere pure la nostra anima, la nostra mente, la nostra forza, e non l’anima, la mente e la forza di un’altro.

In secondo luogo, Dio esige di essere amato con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutta la forza; significando che Egli non si accontenta delle “mezze misure”. In altre parole, il cuore, l’anima, la mente e la forza, devono essere interamente convogliati per amare Dio. Non si possono dividere a metà, il cuore, l’anima, la mente e la forza, una parte dedicarla per amare Dio e l’altra parte per amare il mondo, per esempio. Se una persona amasse Dio in questo modo, un simile amore non sarebbe gradito, per il semplice motivo che il Signore vuole “tutto” o niente.

Ecco, perché si legge nella Scrittura: Figlio mio, dammi il tuo cuore... (Proverbi 23:26).
Tenendo poi in considerazione l’insegnamento di Gesù, secondo il quale: Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona (Matteo 6:24),

appare abbastanza chiaro che, il cuore, l’anima, la mente e la forza di una persona, non si può dividere a metà, per amare l’uno e l’altro. Ecco perché Dio vuole essere amato con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza. Ma che significa in definitiva amara Dio con il cuore? Amarlo veramente, non con le semplici parole, ma con i fatti e in verità (1Giovanni 3:18).

In quale misura si deve amare Dio

Tenendo presente anche un altro aspetto della verità, cioè la misura con cui si deve amare Dio, è estremamente necessario riallacciarsi a quello che Gesù affermò quando era sulla terra.

Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me (Matteo 10:37).

Anche se Gesù faceva esplicito riferimento a se stesso, le sue parole possono essere applicate anche a Dio Padre, visto che l’onore del Figlio, deve essere come quello del Padre e quando il Figlio non viene onorato, non lo è neanche il Padre (Giovanni 5:23). Davanti a questa specificazione che fa il vangelo, è impossibile che quando si ama Gesù, non si ami anche il Padre che lo ha mandato sulla terra.

Perché Gesù precisò che chi ama padre, madre, figlio o figlia più di Lui, non è degno di Lui? Ha voluto forse insegnare che i genitori e i figli non si devono amare? Assolutamente no! Con la Sua specificazione, Egli non ha voluto fare un semplice paragone, tra Lui e la famiglia, non importa se si tratta dei genitori o dei figli; ha invece voluto principalmente gettare le basi, per stabilire una misura di amore. Se la famiglia si ama più di Gesù, significa che Lui è considerato inferiore al padre, alla madre e ai figli; mentre se Egli è amato di più, in pratica significa che, per chi lo ama, Egli è ritenuto superiore a qualsiasi membro della famiglia umana.

Dio non può essere messo alla pari con l’uomo, quindi amarlo con la stessa misura con cui si amano i membri della famiglia. Per chi dovesse manifestargli un simile amore, esso non sarebbe certamente gradito, ma significherebbe anche valutarlo al di sotto dell’essere umano.

Ritornando alla specificazione del gran comandamento, ama il Signore con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua e con tutta la tua forza, è giusto chiedere: perché Dio vuole che siano impegnate queste parti specifiche nel nostro essere? Crediamo che la migliore e la più semplice risposta che si può dare, è: Dio vuole essere amato con la totalità del nostro essere, corpo, anima e spirito.

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo prontamente