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Il testo su indicato, non soltanto ci parla di un dèmone, ma ci dice chiaramente che lo spirito che si trovava in quell’uomo era muto, poiché quando lo spirito fu schiacciato, il muto parlò.
Solo pensando al fatto che la condizione di essere muto, era causata dal dèmone, e che non si trattava di un semplice male fisico: difetto delle corde vocali, si può spiegare il passo in questione, e, nello stesso tempo individuare il nome del dèmone.

Dal momento che questo dèmone non parlava, niente di strano che si sia localizzato nelle corde vocali, provocando così la mancanza della parola. I tanti difetti fisici che si trovano nella vita delle persone, sono a volte causate dai demoni, che possono alterare le funzioni dell’organismo, e procurare quei malesseri, che risultano inguaribili dalla scienza medica.
Solo la potenza di Gesù Cristo può ridare la salute ad una persona, e riportare l’organismo nel suo stato normale; questo accade soprattutto quando quel dèmone che ha causato quell'alterazione, viene scacciato.

2) I testi di Matteo 11:18 e Luca 7:33

A proposito di Giovanni Battista, che aveva un atteggiamento riservato, tanto da apparire alla vista delle persone come qualcuno che non mangiava e non beveva, cioè che non partecipava assieme ad altri mettendosi a sedere per mangiare e per bere, certuni dicevano di lui: Ha un dèmone Matteo 11:18; Luca 7:33.
Logicamente questo era il giudizio di quegli uomini indotti a pronunciarsi in quel modo, senza esservi un minimo di verità.

Le persone che hanno dei preconcetti e non hanno la luce di Dio in loro, possono alterare la realtà di una situazione di una persona, con i loro avventati giudizi e valutazioni.
Le persone che hanno i demoni, non conducono una vita di correttezza morale, come la conduceva Giovanni Battista, anzi la vivono facilmente all’insegna della menzogna e della falsità.

3) I testi di Matteo 15:21-28 e Marco 7:26-30

Ed ecco una donna Cananea, venuta da quei dintorni, si mise a gridare, dicendo: abbi pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è terribilmente tormentata da un dèmone (Matteo 15:22; Marco 7:30).

Come abbia fatto questa donna pagana a scoprire che sua figlia aveva un dèmone, non ci viene dato da sapere e neanche conosciamo in che cosa consistessero i tormenti che lo spirito gli procuravano.
Potrebbe darsi che i tormenti particolari che subiva la figlia, avranno portato la mamma a credere che sua figlia aveva un dèmone. Non c’è nel racconto evangelico la minima traccia di contrasto che quello che diceva quella donna non era vero, altrimenti Gesù l’avrebbe corretta.
La fede di questa mamma, che Gesù la definisce grande Matteo 15:28, procurò la liberazione di sua figlia, poiché quando essa ritornò a casa, la trovò coricata a letto e il dèmone era uscito da lei (Marco 7:30).

4) I testi di Matteo 17:18; Marco 9:26; Luca 9:42

Le considerazioni che facciamo di questi testi è solamente come riferimento al fatto che il fanciullo, di cui parlano i passagi evangelici, viene detto chiaramente che aveva un dèmone.
Le ulteriori considerazioni per ciò che riguarda la menzione degli spirito immondi, le faremo sotto quella voce.
Il fanciullo in questione, è considerato come un epilettico. Matteo precisa che quando il dèmone uscì, in quell’istante il fanciullo guarì.
Davanti a questa precisazione che fa il testo evangelico, non c’è nessun dubbio: l’epilessia di cui era affetto quel fanciullo, non era un male fisico, ma un'offesa derivata e causata dal dèmone.

Abbiamo detto e ripetiamo ancora una volta, che la presenza di demoni nella vita di una persona, possono causare nell’organismo alterazioni tali, da farli apparire come avendo una vera e propria malattia fisica.
Le malattie fisiche, ovviamente, attraverso un trattamento adeguato della medicina, possono migliorare e guarire, ma quelle causate dai demoni, potranno essere guarite, solamente quando gli spiriti vengono scacciati dalla potenza del Signor Gesù Cristo.

5) Il testo di Luca 4:35

Gesù lo sgridò, dicendo: ammutolisci ed esci da costui! E il dèmone, dopo averlo gettato in mezzo a loro, uscì da lui senza fargli alcun male.

Stando alle notizie che ci danno tutti i racconti evangelici di persone che hanno demoni e spiriti immondi, quando questi vengono sgridati ed escono, fanno qualche cosa di particolare che denota il loro modo di andarsene.
È impensabile che un demonio o uno spirito immondo esca dal corpo umano di propria iniziativa e volontà, senza che sia stato obbligato a lasciare quella dimora.
L’unico che obbliga i demoni e gli spiriti immondi ad uscire, è il Gesù Signor, con la Sua divina autorità e potenza.

Quando questi demoni e spiriti immondi se ne vanno via, non escono mai alla chitichella, cioè senza dire niente; di solito gettano forti grida, Marco 1:26; 9:26 esprimendo in tal modo la loro rabbia verso colui che li scaccia via.
Il testo di Luca precisa che quando il dèmone uscì, gettò l’uomo in mezzo a loro, senza fargli alcun male. Il termine gettare, di per se stesso descrive un’azione violenta, come di uno che non potendo più stringere in mano un oggetto, lo getta via rabbiosamente.

Mentre il testo di Marco, oltre a parlare che lo spirito immondo gettò un gran grido, aggiunge: straziandolo... uscì da lui. I due termini, gettare e straziare, che i testi evangelici adoperano, esprimono eloquentemente un’azione violenta.
La stessa manifestazione si ebbe, quando il fanciullo epilettico venne liberato dal dèmone che lo aveva posseduto per tanto tempo.

6) I testi di Giovanni

La folla rispose e disse: tu hai un dèmone; chi cerca di ucciderti? (Giovanni 7:20).

Questo perché Gesù aveva detto:

Non vi ha Mosè dato la legge? Eppure nessuno di voi mette in pratica la legge. Perché cercate di uccidermi? (Giovanni 7:19).

Davanti a questa precisa parola di Gesù che li classificava come veri trasgressori della legge di Mosè, i Giudei, non accettano il giudizio di Gesù e non potendo sopportare quella pungente parola, se ne andarono affermando che egli aveva un demonio.
Se qualcuno avesse chiesto spiegazioni ai Giudei perché avevano parlato in quel modo, sicuramente avrebbero detto: È una chiara menzogna quello che Gesù dice, circa il fatto che noi non mettiamo in pratica la legge di Mosè.

È anche un’altra menzogna dire che noi Giudei cerchiamo di ucciderlo.
Tutte le giustificazioni che l’uomo escogita per nascondere la propria ipocrisia, non valgono a niente davanti a Gesù, il vero conoscitore di tutti i segreti del cuore dell’uomo.

Allora i Giudei gli risposero e gli dissero: non diciamo con ragione che sei un Samaritano e che hai un dèmone? (Giovanni 8:48).

Ancora una volta sono i Giudei a considerare Gesù, come posseduto da un dèmone, non potendo tollerare le sue parole che dicono chiaramente che se loro non ascoltano quello che Egli dice, è perché essi non sono da Dio.
All’uomo ipocrita, non piace nessuna forma di esortazione e di riprensione; quando le corde intime del suo cuore vengono toccate, allora si ribella facilmente.

Io non ho un dèmone, replica Gesù, ma onoro il Padre mio; voi invece mi disonorate (Giovanni 8:49).

A questi stessi Giudei, Gesù cerca di far comprendere, quanto sia importante osservare la sua parola, poiché quelli che la osservano, non vedranno mai in eterno la morte. Davanti al problema della morte, com'è possibile accettare la parola di Gesù, avranno detto questi incalliti Giudei, quando abbiamo l’evidenza di falsità, soprattutto pensando ad Abrahamo e ai profeti che sono morti?

Si continuerà il prossimo giorno...