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Se la profezia dell’Apocalisse, assieme a quelle di Ezechiele, di Daniele, di Matteo e di Paolo forniscono un quadro generale di quello che sarà la sorte dell’umanità, nel suo complesso e di Satana con tutti i suoi alleati in modo particolare, non è giustificato il tentativo che vi possa essere altro materiale profetico, con la medesima autorità divina che hanno quelle che si trovano nella Bibbia.

Davanti alla severità del divieto, (che poi non è quello dell’apostolo Giovanni, ma di Cristo stesso che diede al suo servo questa divina rivelazione (Apocalisse 1:1), il severo trattamento che subiranno i trasgressori, è più che giustificato. Non riguarderà solamente la vita terrena, includerà anche quella dell’otretomba, dato che si specifica che sarà tolta la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritte in questo libro (v. 19).

«Se da un lato è rivolto un invito a tutti coloro che vogliono ascoltare, dall’altro c’è pure un avvertimento per coloro che rifiutano la rivelazione dell’ultimo libro della Bibbia. Si tratta di un duplice avvertimento per evitare, sia che si aggiunga qualcosa, sia che si sottragga qualcosa ad esso (cfr. Deut. 4: 2; 12: 32; Prov. 30:6). Tremendo sarà il giudizio che colpirà coloro che disprezzano questo libro e lo sminuiscono considerandolo semplicemente alla stregua di un’esperienza mistica di un uomo anziano, negando quindi che esso sia la Parola di Dio. Rifiutando la Parola di Dio, si rifiuta Dio stesso. E coloro che negano le sue promesse di benedizione e manipolano le sue verità subiranno il suo giudizio e non avranno parte alcuna dell’albero della vita né accesso alla santa città (cfr. Apoc. 22:14) » [John F. Walvoord, Ingestigate le Scritture, Nuovo Testamento, pag. 1050].

Infine, è molto interessante riportare la “prefazione all’Apocalisse di San Giovanni”, scritta nell’anno 1530, da Martin Lutero.

«Seguendo quest'interpretazione possiamo servirci di questo libro e far sì che esso ci sia utile: in primo luogo per consolarci, in quanto ci annunzia che nessuna potenza o menzogna, nessuna sapienza o santità, nessuna tribolazione o sofferenza potrà soffocare la cristianità, la quale invece è destinata ad affermarsi e ad ottenere la vittoria finale.
In secondo luogo questo libro ci serve di ammonimento contro il grande, pericoloso e diverso scandalo che si produce nella cristianità. Infatti, finché una potenza così grande e imponente combatterà contro la cristianità e finché questa rimarrà occulta e deformata sotto di una tale quantità di tribolazioni, eresie ed altre imperfezioni, sarà impossibile alla ragione e alla natura di riconoscere la cristianità; piuttosto, se ne distoglie e se ne scandalizza: si dice chiesa cristiana quella che è il peggior nemico delle chiese cristiane; e ancora, dannati eretici quelli che costituiscono la vera chiesa cristiana... E dimenticano l’articolo del Credo: Io credo una santa chiesa cristiana...
L’affermazione: “Io credo una santa chiesa cristiana” è un articolo di fede tanto quanto gli altri. Perciò la ragione, per quanti occhiali inforchi, non potrà mai riconoscerla. Il Diavolo può ricoprirla di scandali e fazioni al punto che tu te ne dovresti scandalizzare. Anche Dio può nasconderla sotto tante manchevolezze e deficienze da farti perdere il senso e condurti a giudicarla erroneamente. La chiesa non la si può vedere, ma credere; si crede, infatti, ciò che non si vede (Hebr. 11: 1). La chiesa ripete anch’essa con il suo Signore: Beato colui che non si sarà scandalizzato di me...
In conclusione, la nostra gloria è in cielo, dove c’è Cristo, e non in questo mondo, concretamente visibile come la merce che si vende al mercato. Perciò gli scandali, le fazioni, l’eresia, le imperfezioni continuano pure l’opera loro finché possono: se solo rimane in noi pura la parola del vangelo, e l’abbiamo cara e preziosa, non dobbiamo dubitare che Cristo sia vicino a noi e con noi, per quanto le cose possano andar male; come appunto vediamo in questo libro: che Cristo attraverso e al di là di tutte le tribolazioni, bestie e angeli del male, rimane accanto ed assieme ai suoi santi e alla fine prevale» [Eduard Lohse, L’Apocalisse di Giovanni, pagg. 206-207].

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo prontamente