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Capitolo 19




LA fede DI SAMUELE




Anche per l’ultimo personaggio del testo di Ebrei 11:32-34, facciamo una trattazione a parte, sia per resta-re coerenti allo schema del testo, e sia soprattutto per valutare la fede di questo antico profeta dell’Eterno. La frase che certamente si riferisce a Samuele, oltre a gli altri personaggi elencati, e particolarmente a Davide, secondo (2 Samuele8:15) è: Praticarono la giustizia.
Tutto quello che si racconta della storia di Samuele e di quello che egli fece, durante i suoi lungi anni di ministero profetico, è descritta nei capitoli 1-28 di 1 Samuele. Cercheremo quindi in questa trattazione, di esaminare gli eventi più importanti della vita di quest’uomo, per meglio capire, non solo il suo ministero profetico, ma soprattutto la sua fede nell’amministrare la giustizia.

1. LA NASCITA E LA CONSACRAZIONE DI SAMUELE

La nascita di Samuele è caratteristica e significativa nello stesso tempo, per il fatto che rappresenta il risultato dell’esaurimento di un’accorata preghiera che Anna, sua madre, fece all’Eterno, seguita da un voto.

O Eterno degli eserciti, se veramente riguardi all’afflizione della tua serva, ti ricordi di me e non dimentichi la tua serva, ma vuoi dare alla tua serva un figlio maschio, io lo darò all’Eterno per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non passerà sulla sua testa (1 Samuele 1:11).

Da quello che la Scrittura dice, quando Anna concepì e partorì un figlio, a cui pose nome Samuele, nonché dalla specificazione che subito ne seguì, perché l’ho chiesto all’Eterno (1 Samuele 1:20), abbiamo la prova che quella nascita rappresentava l’evidenza di un intervento miracoloso divino sulla vita della madre.

Secondo il voto formulato da Anna prima di concepire e partorire Samuele, il figlio venne dato all’Eterno fin dalla sua giovanissima età, dopo lo svezzamento naturalmente, perché fosse consacrato al Signore, come un Nazireo.
Nel giorno che Samuele venne condotto nella casa dell’Eterno a Sciloh, alla presenza del sacerdote Eli, Anna ricordò la sua passata esperienza, e testimoniò nello stesso tempo della bontà e fedeltà dell’Eterno.

Anna gli disse: signor mio! Com’è vero che vive l’anima tua, o mio signore, io sono quella donna che stava qui vicina a te a pregare l’Eterno.
Ho pregato per avere questo fanciullo, e l’Eterno mi ha concesso ciò che gli ho chiesto. Perciò a mia volta lo dono all’Eterno; finché egli vive sarà ceduto all’Eterno
(1 Samuele 1:26-27).

Nella sua tenerissima età, Samuele, pur non conoscendo ... ancora l’Eterno e la parola dell’Eterno non gli era stata ancora rivelata (1 Samuele 3:7), ricevette dall’Eterno una precisa parola riguardante il severo giudizio che Dio avrebbe inflitto alla casa di Eli, a motivo dei due figli che si erano resi spregevoli davanti a Lui (1 Samuele 3:11-14).
Nel giro di poco tempo, la popolarità di Samuele diventò tale che:

Tutto Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, seppe che Samuele era stato costituito profeta dell’Eterno (1 Samuele 3:20).

2. LA PRIMA AZIONE EROICA DI SAMUELE

Da quando i Filistei avevano vinto sugli Israeliti, riuscendo addirittura a rapir loro persino l’Arca, e dopo che questa venne restituita ad Israele e collocata in

...casa di Abinadab sulla collina... Da quando l’Arca era stata posta a Kiriath-Jearim, era trascorso molto tempo; erano passati venti anni e tutta la casa d’Israele si lamentava con l’Eterno (1 Samuele 7:1-2),

di Samuele non si dice niente; c’è un silenzio totale che si protrae nel tempo. Quando poi Samuele ricompare sulla scena, la Scrittura, non solo lo presenta come un uomo che ha già maturato la sua esperienza con Dio, ma anche come chi parla a tutta la casa d’Israele, in veste di giudice, oltre a quella di profeta.

Allora Samuele parlò a tutta la casa d’Israele, dicendo: Se tornate all’Eterno con tutto il vostro cuore, togliete da mezzo a voi gli dèi stranieri e le Ashtaroth e tenete il vostro cuore fermo nell’Eterno e servite a lui solo, allora egli vi libererà dalle mani dei Filistei (1 Samuele 7:3).

In questa sua prima comparsa ufficiale (se così possiamo esprimerci), Samuele, non solo rivolge la parola a tutta la casa d’Israele come rappresentante ufficiale di Dio, fa notare loro che si erano allontanati dall’Eterno, hanno quindi bisogno di tornare a Lui, ma li esorta anche seriamente alla fedeltà, invitandoli a togliere di mezzo gli dèi stranieri, perché solo allora potranno avere la certezza che l’Eterno li libererà dalle mani dei Filistei. La prima adunata di tutto Israele a Mitspah che Samuele ordinò, aveva lo scopo di una speciale preghiera che egli avrebbe rivolto all’Eterno per loro (1 Samuele 7:5).

Così Samuele prese un agnello di latte e l’offerse intero in olocausto all’Eterno; Samuele gridò all’Eterno per Israele, e l’Eterno lo esaudì (1 Samuele 7:9).

Da quel primo olocausto offerto all’Eterno e da quella prima preghiera che Samuele innalzò a Dio per tutto Israele, ebbe origine la gran vittoria d’Israele sui Filistei. Come prova e testimonianza che gli Israeliti erano stati liberati dalle mani dei Filistei, per opera dell’intervento di Dio, Samuele prese una pietra,

...la eresse tra Mitspah e Seen e la chiamò Ebene-Ezer, dicendo: Fin qui l’Eterno ci ha soccorso (1 Samuele 7:12).

Quest’episodio non ci parla soltanto del primo olocausto offerto da Samuele all’Eterno, e della sua prima preghiera, in forma ufficiale, innalzata a Dio per tutto Israele; ci parla anche della prima azione eroica che Samuele compì “per fede”. Il capitolo sette di 1 Samuele si conclude di ricordarci che:

Samuele fu giudice su Israele tutto il tempo della sua vita.
Ogni anno egli faceva il giro di Bethel, di Ghilgale di Mitspah ed esercitava l’ufficio di giudice d’Israele in tutti questi luoghi
(1 Samuele 7:15-16).

3. LA FEDE DI SAMUELE MESSA IN EVIDENZA IN DIVERSI CASI

Quando Samuele diventò vecchio costituì giudici d’Israele i suoi figli.
I suoi figli però non seguivano le sue orme, ma si lasciavano sviare da guadagni illeciti, accettavano regali e pervertivano la giustizia
(1 Samuele 8:1,3).

Fu a causa del mal comportamento dei due figli di Samuele, che Israele chiese di avere un Re. Nonostante che questa richiesta non piacesse a Samuele in un primo momento, egli in fine l’accettò, dopo che l’Eterno gli disse:

...Ascolta la voce del popolo in tutto ciò che ti dice, poiché essi non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni su di loro (1 Samuele 8:7).

Quando poi più tardi Samuele riusciva a far capire al popolo che aveva agito male, nel chiedere un re, e dopo, i tuoni e la pioggia, a seguito di una preghiera che Samuele innalzò all’Eterno, il popolo accettò quello che Samuele aveva loro detto, e rivolgendosi a lui disse:

...Prega l’Eterno, il tuo DIO, per i tuoi servi, affinché non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri peccati il male di chiedere per noi un re (1 Samuele 12:19).

Dalla risposta che Samuele diede al popolo, esortandolo a non temere e a seguire l’Eterno con tutto il cuore, e ricordando l’impegno che egli assunse davanti a Dio in favore di quel popolo, possiamo vedere la sua fede in piena azione.

Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro l’Eterno smettendo di pregare per voi; anzi vi mostrerò la buona e diritta via (1 Samuele 12:23).

L’obbidienza di Samuele alla parola dell’Eterno, relativa al comando di andare a ungere Davide come re, è un’altra azione di fede che questo profeta dell’Eterno compie, per il fatto che quando riceve l’ordine dall’Eterno di andare da Isai il Betlemita, non nasconde una certa paura che ha di Saul per la propria stessa vita (1 Samuele 16:1,2).

Ha seguito però di una precisa assicurazione da parte dell’Eterno, Samuele ubbidisce; e quando i sette figli d’Isai sfilano davanti a lui, poiché l’Eterno non gli aveva ancora indicato quale dei setti figli fosse la persona da ungere come Re, non indugia a chiedere al padre, se i suoi figli erano tutti lì, o se per caso ne mancasse qualcuno.
Quando seppe che restava il più piccolo (probabilmente lo stesso Isai non pensava a Davide, quale possibile candidato, dato che il suo primogenito Eliab, non era un uomo da sfigurare e poteva benissimo essere adatto per quell’incarico), ordinò al padre:

Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che sia giunto qui (1 Samuele 16:11).

Quando Davide arrivò davanti a Samuele, a parte che era rossiccio, con begli occhi e un bell’aspetto, l’Eterno non esitò a dirgli: Levati, ungilo, perché è lui (1 Samuele 16:12).
Avendo considerato le principali azioni di Samuele, che sicuramente lo scrittore agli Ebrei avrà tenuto presente e considerate come azioni di fede, non possiamo ignorare quello che la Scrittura dice di Samuele a proposito del suo modo di “amministrare la giustizia”.

Eccomi, testimoniate contro di me davanti all’Eterno e davanti al suo unto: A chi ho preso il bue? Chi ho preso l’asino? Chi ho defraudato? Chi ho oppresso? Dalle mani di chi ho accettato alcun regalo che mi abbia accecato gli occhi? Io ve lo restituirò.
Essi risposero: Tu non ci hai defraudato, non ci hai oppresso, e non hai preso nulla dalle mani di alcuno.
Egli disse loro: L’Eterno è testimone contro di voi e il suo unto è testimone in questo giorno, che non avete trovato nulla nelle mie mani. Essi risposero: Sì, è testimone!
(1 Samuele 12:3-5).

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