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Dell’assicurazione che riceve da parte dell’Eterno, Davide non ha nessun’incertezza; ma sentendo gli uomini che stavano con lui dirgli:

Ecco, noi siamo già pieni di paura qui in Giuda, che sarà poi se andiamo a Keilah contro le schiere dei Filistei?
Davide consultò di nuovo l’Eterno, e l’Eterno gli rispose e gli disse: Levati, scendi a Keilah, perché io darò i Filistei nelle tue mani
(1 Samuele 23:3-4).

Da questa prima scorreria che Davide fece contro i Filistei, non solo riportò una strepitosa vittoria, ma dimostrò anche di essere un uomo di fede, perché si atteneva a quello che l’Eterno gli diceva.

3. GRANDE VITTORIA DI DAVIDE SUGLI AMALEKITI

La storia dell’azione degli Amalekiti, quando presero prigionieri tutto quello che apparteneva a Davide e ai suoi uomini, le loro mogli e i loro figli, è descritta in 1 Samuele 30, in una maniera così drammatica, che lascia poco spazio alla quiete e al coraggio.

Allora Davide e tutti quelli che erano con lui alzarono la voce e piansero, finché non ebbero più forza di piangere (1 Samuele 30:4).

In questa situazione disperata e angosciosa, c’erano addirittura quelli che parlavano di “lapidare” Davide, come se egli fosse stato la causa di quel guaio. Ma mentre tutti erano amareggiati, compreso lui, per quello che si era verificato, è significativo leggere:

...ma Davide si fortificò nell’Eterno, il suo DIO.
Davide consultò l’Eterno e chiese: Devo inseguire questa banda? La raggiungerò? L’Eterno rispose: Inseguila, perché la raggiungerai certamente e ricupererai senz’altro ogni cosa
(1 Samuele 30:6,8).

Nelle azioni eroiche di Davide, incontriamo sempre la frase: consultò l’Eterno. Questo significa indiscutibilmente che Davide, nei suoi vari bisogni, si rivolgeva a Dio, perché credeva nel Suo intervento ed era disposto a fare quello che Egli gli diceva attenendosi fedelmente alle Sue parole, per risolvere ed affrontare le varie situazioni che si presentavano davanti a lui.
Anche se per rintracciare la banda degli Amalekiti, Davide si servì di un Egiziano, questo non significa che egli dipendeva dall’uomo; usava solamente l’essere umano come strumento, per realizzare quello che l’Eterno gli aveva detto.

La più gran lezione di tutti i tempi e per tutti i credenti, in modo particolare, che possono imparare dalla vita di Davide, è costituita dal fatto, che egli dipendeva esclusivamente da Dio e che per ogni situazione, difficile o meno, sapeva rivolgersi all’Eterno per chiedergli consiglio e direzione.
In virtù di questa prolungata esperienza, che in fin dei conti non era l’esperienza di un altro, ma sua, egli può dire a tutti:

Molti sono i dolori dell’empio, ma chi si confida nell’Eterno sarà circondato dalla sua benignità (Salmo 32:10).

L’Eterno riscatta la vita dei suoi servitori, e nessuno di quelli che si rifugiano in lui sarà distrutto (Salmo 34:22).

Confida in lui continuamente, o popolo, effondi il tuo cuore davanti a lui; DIO è il nostro rifugio (Salmo 62:8).

Quando Davide arrivò dove si trovava la banda degli Amalekiti, la Scrittura dice:

...ed ecco gli Amalekiti erano sparsi su tutto il paese mangiando, bevendo e facendo festa, per tutto il grande bottino che avevano portato via dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda (1 Samuele 30:16).

L’attacco che Davide sferrò a quei predoni fu formidabile, a cominciare

...dal crepuscolo fino la sera del giorno dopo; nessuno di loro scampò, ad eccezione di quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono.
Così Davide ricuperò tutto ciò che gli Amalekiti avevano portato via; Davide recuperò anche le sue mogli.
Niente andò loro perduto, né piccolo né grande, né figli né figlie, né bottino né alcun altra cosa che avevano loro preso, Davide ricuperò tutto
(1 Samuele 30:17-19).

Se tutto ciò avvenne e si realizzò fu perché Davide, facendosi forte intorno a quello che Dio gli aveva detto, seppe credere alla Sua parola; e, come conseguenza della sua fede in Dio, sbaragliò gli Amalekiti, riportando su di loro una strepitosa vittoria.

4. VITTORIA DI DAVIDE SUI FILISTEI

Davide è da poco tempo Re su tutto Israele; ha preso la “roccaforte” dei Gebusei e si è ivi stabilito, chiamandola:

La città di Davide. Quando i Filistei vennero a sapere che Davide era stato unto re d’Israele, tutti i Filistei salirono in cerca di Davide.
Appena Davide lo seppe, scese alla roccaforte. I Filistei giunsero e si sparpagliarono nella valle dei Refaim
(2 Samuele5:17-18).

Nel testo di 2 Samuele5:17-25, possiamo vedere lo stesso elemento di fede agire nella vita di Davide, elemento determinante per la vittoria sui Filistei, poiché egli, per affrontarli, fa appieno affidamento sulla parola dell’Eterno.

Allora Davide consultò l’Eterno, dicendo: Devo salire contro i Filistei? Li darai nelle mie mani? L’Eterno rispose a Davide: Sali, perché darò certamente i Filistei nelle tue mani (2 Samuele5:19).

Se l’Eterno gli avesse detto di non salire contro i Filistei, perché egli non li avrebbe dati nelle sue mani, Davide certamente non avrebbe affrontato quei nemici, anche se avesse potuto ricordare la gran vittoria sul gigante Goliath e su tutti gli altri avversari che aveva affrontato fino a quel giorno.
La fede pertanto che Davide ha in Dio è evidente; ed è su quella fede che egli si muove, senza fare affidamento, né al suo passato e tanto meno alle sue abilità di combattente.

Se questi episodi che abbiamo ricordato, senza considerare la vittoria sui Siri, sugli Edomiti e sui Moabiti (2 Samuele8), ed altre azioni eroiche, fossero stati gli unici presenti nella mente dello scrittore agli Ebrei e lo avessero spinto a parlare di Davide come di uno che operò “per fede”, rimarrebbero sempre episodi validi, per esaltare Davide come un eroe della fede, al pari di Gedeone, Barak, Sansone ed Jefte, per restare nel quadro di Ebrei 11:32.

PS: Se ci sono delle domande da fare, fatele liberamente, e, da parte nostra, sarà un piacere rispondere.