00 28/11/2010 14:04

4. LA FAMIGLIA VISTA E VALUTATA DA UN PUNTO DI VISTA DI DIO

Nel dare l’ordine di costruire l’arca, Dio volle mettere in risalto, non solo il valore della famiglia, ma soprattutto come Lui la considerava. Se esiste la famiglia, sin dai tempi remotissimi, lo è perché Dio lo ha voluto. La famiglia quindi, non è un’istituzione che venne all’esistenza per l’iniziativa e la volontà umana, ma esclusivamente ed esplicitamente per volere di Dio.

Se Dio non avesse voluto la famiglia, non solo non avrebbe detto: Non è bene che l’uomo sia solo (Genesi 2:18), ma neanche avrebbe pensato di estrarre una costola dall’uomo per formarne una donna da condurre a lui.

Sappiamo che da allora in poi, la famiglia umana continua il suo corso attraverso i millenni. Sebbene lottata e vilipesa, in mille modi e attraverso mille situazioni, ora per una cosa ora per un’altra, (anche se dietro a tutti i feroci attacchi condotti, c’è l’ispirazione di Satana che vuole a qualsiasi costo la sua distruzione), la famiglia continua, la sua sopravvivenza, perché in fin dei conti è Dio che interviene per salvarla e proteggerla. Davanti a questa manifestata volontà divina, che programma un piano di salvezza per la famiglia, non possiamo rimanere indifferenti, come se tutto fosse dovuto al caso, se una famiglia viene sottratta da una rovina, dalla sua totale distruzione.

La storia dell’intervento di Dio per la famiglia di Noè, crediamo sia un esempio eloquente per tutti i tempi e per ogni generazione. Se una famiglia di soli otto persone furono salvate dalle acque del diluvio, lo fu, non solo perché Dio disse: “Fatti un’arca”, ma soprattutto perché un uomo come Noè, seppe credere a quello che Dio aveva detto, e facendo esattamente quello che gli era stato comandato, preparò per la salvezza della sua famiglia l’arca.

Supposto che nell’ambito della famiglia di Noè, si sarà manifestata qualche titubanza per quello che il loro padre diceva. Noè, come un buon capo di famiglia che vuole a qualsiasi costo il bene della stessa, avrà fatto del suo meglio, perché tutti i componenti, credessero in pieno a quello che Dio aveva detto, e così arrivò che sposo, sposa, figli e nuore, entrarono nell’arca e sopravvissero alle acque del diluvio.

Ai tempi di Noè la malvagità era così palese, che fu la causa della distruzione di quella generazione. Dio voleva salvare a qualsiasi costo quella generazione perversa e malvagia; non ci fu però nessuna possibilità di salvezza, non perché Dio non lo avesse voluto, ma perché le persone di quel tempo, non vollero ascoltare e credere a tutti gli avvertimenti ed esortazioni che gli pervenivano da parte di Noè.

Nonostante i cento anni di predicazione che Noè fece ai suoi contemporanei, tutto risultò vano ed inutile, soprattutto perché l’uomo non volle ritornare a Dio con la sua conversione e il pentimento.

Quello che avvenne a quei tempi, si ripete anche ai nostri giorni. Il peccato, nelle sue svariate manifestazioni porta l’uomo ad allontanarsi da Dio; a vivere la sua vita nella dissolutezza e nell’ostinazione del proprio cuore. Come ai tempi di Noè, in cui la gente pensava solamente a mangiare, bere, prendere marito e dare moglie, vivendo quindi come se non ci fosse nient’altro che quelle cose, allo stesso modo si comporta l’uomo del ventesimo secolo.

Come Dio si interessò alla salvezza della famiglia ai tempi di Noè, lo è anche ai nostri giorni. Ecco perché, oggi come sempre, Dio fa arrivare il suo messaggio alle varie famiglie della terra, perché come allora, anche oggi, Egli vuole liberare e proteggere l’uomo da un sicuro giudizio che lo colpirà.

Allora l’arca che Noè costruì servì per la salvezza della sua famiglia; oggi però, Gesù Cristo di cui l’arca ne è il tipo, vuole salvare chiunque lo riceve e lo accetta come il suo personale Salvatore. Se oggi udite sentite la Sua voce, tramite la predicazione dell’evangelo o la lettura della Bibbia, non indurite i vostri cuori; non dite: Dio è troppo buono, e in virtù del Suo amore, Egli non permetterà che nessuno vada all’inferno, che perisca nella distruzione eterna.

È vero che nella mente di Dio non c’è il piacere e il desiderio che qualcuno perisca (1 Timoteo 2:4; 2 Pietro 3:9), dato che Egli ama di un amore eterno; Egli però ha detto chiaramente come si articola e si concretizza questa Sua volontà:

Iddio ha tanto amato il mondo = (umanità), che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16).

Chiunque tu sii e a qualunque strato della società appartenga, ricordati che il tempo della grazia è oggi. È oggi che ti viene offerta la salvezza tramite, l’opera che Gesù Cristo compì sulla croce del Calvario. Non dire: per ora c’è tempo, sono giovane, devo godermi la vita nei suoi vari piaceri, quando sarò più vecchio, può darsi che ci penserò e sarà allora che potrò fare una decisione, una scelta.

Potrebbe darsi che a quel giorno tu non ci arrivi mai; una sventura ti potrebbe capitare inaspettatamente; un incidente ti potrebbe toglierti la vita; la morte stessa potrebbe venire prima che siano passati i giorni della tua giovinezza, prima di aver esaurito le tue risorse, le tue aspettative. Ti supplico, non rimandare il tuo destino eterno a domani. Oggi stesso entra nell’arca, che Dio stesso, tramite Gesù Cristo Suo Figlio, ha costruito per la tua salvezza e di quella della tua famiglia!

PS: Se ci sono damanda da fare, fateli liberamente; da parte nostra saremo felici di rispondere.