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Salomone, per questa sua insolita iniziativa, non solo rimarrà nella storia come l’uomo della straordinaria sapienza, ma anche e soprattutto l’uomo delle grandi vedute, la persona che ha avuto il coraggio di uscire dal proprio recinto religioso-nazionale, e pensare a quelli che non furono considerati il popolo del Signore. Sotto quest'aspetto, c’è tanto da imparare da quest’uomo eccezionale, che solamente un altro, che si definì più grande di Salomone, fece: il suo nome è Gesù.

Secondo noi, non è un puro caso come inizia a pregare Salomone:

« O SIGNORE, Dio d’Israele! Non c’è nessun dio che sia simile a te, né lassù in cielo, né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il cuore (1 Re 8:23).

Queste sue poche parole, mettono subito in risalto quello che egli credeva fermamente, cioè, l’Iddio al quale stava rivolgendo la sua preghiera, non era uno dei tanti dèi, ma l’unico, nel senso che nessuno, né in cielo, né sulla terra, era simile a Lui. Solo Egli mantieni il patto e la misericordia..., come se davanti a Salomone si aprisse una nuova considerazione, chiede:

Ma è proprio vero che Dio abiterà sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! (8. 27)

La preghiera che Salomone innalzò al suo Dio, non fu generica, ma molto specifica. Ecco come si articolava la sua specificazione. Comincia con il fare menzione al luogo, cioè al tempio che egli ha costruito:

Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora nei cieli; ascolta e perdona! (8:30).

Poi passa ad uno che pecca contro il suo prossimo (v. 31), ad Israele che viene sconfitto davanti al suo nemico (v. 33) e chiede:

tu esaudiscilo dal cielo, perdona al tuo popolo Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese che désti ai suoi padri (8:34).

Continuando nella specificazione, fa riferimento alla siccità, cioè mancanza di pioggia a causa del peccato del popolo (v.35),

tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi e al tuo popolo Israele, ai quali mostrerai la buona strada per cui debbono camminare; e manda la pioggia sulla terra che hai data come eredità al tuo popolo (8:36).

Quando verranno i tempi in cui ci sarà carestia, peste, varie malattie, invasione di lucoste, il nemico che assiederà il tuo popolo, lo scoppio di una calamità o di una qualsiasi epidemia (v. 37),

tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore di ognuno; perché tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini (8:39).

Ora il pensiero va per lo straniero, cioè per chi non fa parte del popolo d’Israele, se questi, precisa Salomone, si rivolge a Te, mio Dio, Tu ascolta dal cielo e concedergli tutto ciò che ti domanda (vv. 41-43); quando Israele uscirà in guerra contro il suo nemico, o peccherà contro di Te, e Tu, in conseguenza di ciò, ti adirerai contro di loro; se saranno deportati in paese straniero e ritorneranno a Te, confessando il loro peccato con vero pentimento,

esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, le loro preghiere e le loro suppliche, e rendi loro giustizia.
perdona al tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le trasgressioni di cui si è reso colpevole verso di te, e muovi a pietà per essi quelli che li hanno deportati, affinché abbiano misericordia di loro (1 Re 8:49-50).

Come abbiamo osservato, nella preghiera di Salomone, non c’è solamente la specificazione bene articolata, c’è anche e soprattutto il fervore e il profondo interessamento che lo anima e lo proietta verso una meta ben precisa, che è il Suo Dio, Onnipotente, benigno e misericordioso. Infine, gli stessi elementi che abbiamo messo in evidenza nel capitolo 8 del primo libro dei Re, li incontriamo anche in (2 Cronache 6:21,25,27,30).

Il libro dei Salmi


Nel libro dei Salmi, la parola perdona che incontriamo nei pochi testi, si riferisce quasi sempre al supplicante. Questo ci permetterà di considerare ed approfondire le circostanze delle varie situazioni, in cui si sarà trovato la persona che chiede di essere perdonata da Dio. In quest'ottica, non mancheremo di trarre insegnamenti, perché l’esperienza del salmista, possa servire anche a noi per farci apprezzare la bontà di Dio.

Nel Salmo 25, Davide che ne è l’autore, rivela la condizione in cui si trovava, a causa delle varie situazioni che attraversava nel cammino della sua vita. Egli chiede a Dio di non essere confuso, di conoscere le Sue vie, di essere guidato e ammaestrato nella Sua verità, visto che egli aveva fatto del suo Dio, la sua salvezza e sperava in Lui tutto il giorno (vv. 1-5).

Si continuerà il prossimo giorno...