00 27/04/2012 00:10

Capitolo 1




perdonare COME INVOCAZIONE RIVOLTA A

QUALCUNO E PRINCIPALMENTE A DIO



Nota introduttiva

Il tema del “perdono” nei vari libri della Bibbia, A.T. e N. T., è trattaro in più di 150 passi, nelle varie forme verbali.
In questo primo capitolo, ci occuperemo di raccogliere solamente quei testi in cui appare la parola perdona, senza trascurare di considerare il contesto, per meglio valutare la portata e il valore del perdono.

La storia di Giuseppe e i suoi fratelli

La prima forma verbale “perdona” che si legge in molti testi biblici, esprime il pensiero di una chiara invocazione rivolta a qualcuno, particolarmente a Dio, e fa riferimento ad un passato non felice, cioè allude ad azioni e comportamenti compiuti, a danno di qualcuno.

"Dite così a Giuseppe: perdona ]C]ora ai tuoi fratelli il loro misfatto e il loro peccato; perché ti hanno fatto del male". Ti prego, perdona dunque ora il misfatto dei servi del Dio di tuo padre!» Giuseppe, quando gli parlarono così, pianse (Genesi 50:17).

Nonostante che Giuseppe aveva manifestato tutta la sua bontà nei confronti dei suoi fratelli, soprattutto perché Dio gli aveva fatto dimenticare i suoi affanni e la casa di suo padre Giuseppe chiamò il primogenito Manasse perché disse: "DIO mi ha fatto dimenticare ogni mio affanno e tutta la casa di mio padre" (Genesi 41:51), durante la vita di suo padre Giacobbe, dopo che questi morì, i suoi fratelli, vedonsi allo scoperto, cioè senza quella protezione del loro padre, credevano che Giuseppe, loro fratello, si sarebbe vendicato sopra di loro, per tutto il male che gli avevano procurato. Perciò gli mandarono un’ambasciata, con una precisa richiesta di perdonarli.

Usando le parole: perdona ora ai tuoi fratelli..., che cosa intendevano dirgli? Che Giuseppe non li aveva ancora perdonati. Ma era vero ciò? Sicuramente no! Il fatto stesso che Giuseppe pianse quando ricevette quell’ambasciata, dimostra che quello che i suoi fratelli sospettavano non era vero. Loro chiedevano: perdona ora..., mentre Giuseppe quel perdono, l’aveva concesso molto tempo addietro, ma i suoi fratelli non ci credevano. La colpa però, non risiedeva in Giuseppe, ma nei suoi fratelli che, non seppero cogliere quel “momento”, o forse ancora non l’avevano accettato, quando Giuseppe li perdonò di tutto il male che aveva ricevuto.

Eppure Giuseppe aveva parlato chiaramente ai suoi fratelli, quando gli precisò:

Giuseppe disse ai suoi fratelli: « Vi prego, avvicinatevi a me! » Quelli s’avvicinarono ed egli disse: « Io sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse portato in Egitto.
Ma ora non vi rattristate, né vi dispiaccia di avermi venduto perché io fossi portato qui; poiché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita.
Infatti, sono due anni che la carestia è nel paese e ce ne saranno altri cinque, durante i quali non ci sarà raccolto né mietitura.
Ma Dio mi ha mandato qui prima di voi, perché sia conservato di voi un residuo sulla terra e per salvare la vita a molti scampati.
Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è Dio. Egli mi ha stabilito come padre del faraone, signore di tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d’Egitto
(Genesi 45:4-8).

Come se non bastassero le rassicuranti parole che Giuseppe aveva rivolto ai suoi fratelli, nel giorno della riconciliazione, quando quest’ultimi andarono a gettarsi ai suoi piedi e pronunciarono le parole: I suoi fratelli vennero anch’essi, si inchinarono ai suoi piedi e dissero: « Ecco, siamo tuoi servi » (Genesi 50:18), dimostrarono ancora una volta che, del loro perdono, non solo non avevano compreso ancora niente, ma neanche avevano chiare idee e certezza nei loro cuori. Credo che la risposta che Giuseppe diede in quel giorno, avrà aperto le loro menti per convincerli una buona volta che, le cose, in effetti, non stavano come pensavano i suoi fratelli.

Giuseppe disse loro: « Non temete. Sono io forse al posto di Dio?
Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso
(Genesi 50:19-20).

Con quest’ultima citazione, si chiude al meglio, il ciclo di Giuseppe con i suoi fratelli. Che ognuno di noi faccia tesoro delle parole e del comportamento di Giuseppe, per la nostra vita, nei confronti di chi ci circonda!

La storia del vitello d’oro

La seconda citazione che la Bibbia adopera con il termine “perdona”, ha a che fare con Mosè, Israele e Dio.

Si continuerà il prossimo giorno...
[Modificato da Domenico34 27/04/2012 00:11]