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stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio (7:38).

Certamente, quell’olio profumato, il pianto, le lacrime che rigano i piedi di Gesù, i capelli che asciugavano i suoi piedi e li baciavano ripetutamente, avevano un significato per quella donna, e anche per Gesù, naturalmente. Ma per il fariseo che assisteva tutto attonito a quell'insolita scena, ne aveva un altro. Infatti, senza aprir bocca, diceva dentro di sé,

...« Costui, se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che lo tocca; perché è una peccatrice » (v. 39).

Tenuto conto che il tipo di parlare del fariseo dentro di sé, aveva il senso di giudicare quella donna, per Gesù, invece, che lesse e valutò il pensiero di quell’uomo, non poteva rimanere silenzioso, come se tutto fosse stato normale. A questo punto Luca precisa che Gesù rispose al modo di pensare del fariseo, dicendo:

E Gesù, rispondendo gli disse: « Simone, ho qualcosa da dirti ». Ed egli: « Maestro, di’ pure ».
« Un creditore aveva due debitori; l’uno gli doveva cinquecento denari e l’altro cinquanta.
E poiché non avevano di che pagare condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più? »
Simone rispose: « Ritengo sia colui al quale ha condonato di più ». Gesù gli disse: « Hai giudicato rettamente ».
E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: « Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell’acqua per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi.
Tu non mi hai versato l’olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama ».
Poi disse alla donna: « I tuoi peccati sono perdonati ».
Quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire in loro stessi: « Chi è costui che perdona anche i peccati? »
(7:40-49).

Senza dubbio il fariseo sarà rimasto a bocca chiusa, da quello che Gesù disse, e, probabilmente meravigliato, visto che egli non si aspettava una simile risposta, al suo modo di parlare dentro di sé.

Gesù, nella parabola che espose, non negò i molti peccati che aveva quella donna, ma dichiarandoli, mise anche in evidenza che tutto quello che lei compì, lo fece motivato dal suo grande amore. Davanti ad una simile costatazione, Gesù non poteva rimandare a casa quella donna, carica dei suoi molti peccati, ma la licenziò, dicendole: « I tuoi peccati sono perdonati ».

È davanti a questa scena che gli astanti dicono, « Chi è costui che perdona anche i peccati? ». Per costoro che non credevano che Gesù potesse pronunciare quelle parole, perché era un uomo, e non Dio, era inconcepibile; mentre se avessero creduto che Gesù era Dio fatto carne, non avrebbero avuto niente da obbiettare alla sua parola. Infine, se Gesù perdona i peccati, è perché Egli, essendo Dio, ha il potere di perdonarli.

Il terzo e ultimo testo, afferma:

Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno». Poi divisero le sue vesti, tirandole a sorte (Luca 23:34).

Anche qui la scena e il contesto è ben diverso dai due precedenti passi che sono stati esaminati. Qui è Gesù che chiede al Padre, perdona loro..., siccome però, la specificazione che fa, ha un gran significato, vale la pena approfondirla, per cercare di comprendere la sua profondità.

La frase, «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno», è una delle sette che Gesù pronunciò alla croce. Da quello che leggiamo, specialmente in Luca che la riporta, sembra, con buona probabilità, che quelle parole furono dette al principio della crocifissione, cioè, quando Gesù venne disceso sulla croce per essere inchiodato, prima che la stessa venisse innalzata. Se questo è vero, la frase in questione, fu la prima che Gesù pronunciò.

Gesù sapeva molto bene, che i suoi crocifissori, anche se l’esecuzione materiale la stavano compiendo i romani, però fu eseguita a seguito della decisione che prese il Sinedrio Giudaico. Tenuto conto che i romani, nella persona del governatore Ponzio Pilato, avevano riconosciuto l’innocenza di Gesù e che lo stesso gli venne dato nelle loro mani, per invidia dei Giudei, tutti, romani e Giudei, erano responsabili di quella esecuzione.

Per Gesù, i crocifissori che stavano eseguendo su di Lui la crocifissione, erano persone prive di conoscenza. In che senso bisogna intendere quell’affermazione? Era veramente vero quello che Gesù aveva affermazione? Se quelle parole l’avessero detto uno dei capi religiosi Giudaici, o uno dei romani, magari lo stesso governatore Ponzio Pilato, ci sarebbero state tutte le ragioni per non crederlo, poiché loro erano pienamente consapevoli, almeno da parte dei Giudei, che, una volta che Gesù si era autodefinito “Figlio di Dio”, meritava la morte, senza pietà. Quindi, per i Giudei, in un modo particolare, fare crocifiggere Gesù dai romani, era la maniera più sicura per liberarsi di un seduttore, quale veniva da loro considerato (cfr. Matteo 27:63).

Si continuerà il prossimo giorno...