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L’evento straordinario e miracoloso che Dio compì dividendo le acque del Mar Rosso, facendo passare il Suo popolo e liberandolo definitivamente dagli Egiziani, è l’emblema della vittoria dell’Onnipotente nei confronti delle potenze diaboliche dell’inferno.

Così, in quel giorno, il SIGNORE salvò Israele dalle mani degli Egiziani, Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare.
Israele vide la grande potenza con cui il SIGNORE aveva agito contro gli Egiziani. Il popolo perciò ebbe timore del SIGNORE, credette nel SIGNORE e nel suo servo Mosè
(vv. 30-31).

Allo stesso modo ogni cristiano che confida nel Signore Gesù può cantare, con spirito di gratitudine e riconoscenza:
Il SIGNORE è la mia forza e l’oggetto del mio cantico; egli è stato la mia salvezza. Questi è il mio Dio, io lo glorificherò, è il Dio di mio padre, io lo esalterò (Esodo 15:2).

PS: Se al termine del capitolo 3 ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo con premura



Capitolo 4




DA ACHIROT A MARA E AD ELIM




Partirono da davanti ad Achirot, attraversarono il mare in direzione del deserto, fecero tre giornate di marcia nel deserto di Etam e si accamparono a Mara.
Partirono da Mara e andarono a Elim; ad Elim dove c'erano dodici sorgenti d'acqua e settanta palme. Là si accamparono
(Numeri 33:8-9);

Poi Mosè fece partire gli Israeliti dal mar Rosso ed essi si diressero verso il deserto di Sur; camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua.
Quando giunsero a Mara, non potevano bere l’acque di Mara perché era amara; perciò quel luogo fu chiamato Mara.
Allora il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: «Che berremo?».
Egli gridò al SIGNORE; e il SIGNORE gli mostrò un legno. Mosè lo gettò nell’ acqua, e l’acqua divenne dolce. È lì che il SIGNORE diede al popolo una legge e una prescrizione, e lo mise alla prova, dicendo:
«Se tu ascolti attentamente la voce del SIGNORE che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il SIGNORE, colui che ti guarisce».
Poi giunsero quindi a Elim, dov'erano dodici sorgenti d'acqua e settanta palme; e si accamparono lì presso le acque (Esodo 15:22-27).

Mara

Liberati definitivamente dagli Egiziani e col cuore allegro per il grande miracolo che il Signore aveva fatto al Mar Rosso, su ordine di Mosè, gli Israeliti ripartirono.

Il testo sacro precisa che si diressero verso il deserto di Sur, camminarono tre giorni in quella regione arida e non trovarono acqua.

Si può facilmente intuire il loro disagio durante quelle tre giornate.
Per una moltitudine di persone come gli Israeliti (fra uomini, donne e bambini si calcola possano essere stati sui due milioni e cinquecentomila, senza contare l’abbondante bestiam, camminare in un deserto era una vera prova di resistenza, al limite della sopportazione.

L’acqua è un elemento essenziale per il corpo umano (basti pensare che esso è composto d’acqua al 75%) e la sua mancanza crea situazioni drammatiche.
Eppure, non leggiamo che ci siano state manifestazioni di malcontento in mezzo alla gente.

I mormorii cominciarono a manifestarsi dopo le tre giornate di cammino nel deserto, quando trovarono l’acqua e non la poterono bere, perché era inquinata.

Ecco perché a quella località venne assegnato il nome Mara, che significa: “amaro, amarezza”.

A che serve avere acqua a disposizione (anche abbondant quando non la si può utilizzare, perché avvelenata?

Per togliere ciò che intossicava questo prezioso liquido, Dio fa un miracolo: indica a Mosè un legno che, gettato dentro, purifica le acque da ogni inquinamento e le rende potabili.

L’intervento divino, che fece seguito alla preghiera rivolta da Mosè al Signore, prova che Dio era interessato ai bisogni del Suo popolo e vi provvedeva in prima persona.

A questo punto usciamo dallo stretto ambito storico e facciamo un’applicazione spirituale che riguarda tutti noi.
Qui non c’è solamente il ricordo di un episodio passato a favore di un popolo che visse in altri contesti socio-culturali, ma c’è una preziosa lezione per ogni figlio di Dio.

Dio non è mai indifferente quando si verifica un qualsiasi problema in mezzo ai Suoi figli, anzi, è sempre pronto a intervenire e a venire in soccorso di quanti si rivolgono a Lui.

Si proseguirà il prossimo giorno...