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Quanto è diverso l’atteggiamento che certuni assumono, per l’opera del Signore, di chiedere in quale misura sarà la loro paga, prima di cominciare a lavorare! Quando si ha uno spirito umile, è facile di pregare come Davide:

Rendimi la gioia della tua salvezza e sostienimi con uno spirito volenteroso (Salmo 51:12).

Questo, naturalmente, non significa che chi lavora nel campo del Signore non debba pensare al suo sostentamento materiale e della propria famiglia o che chi è impegnato nell’opera del ministero non ha nessun diritto di chiedere una paga settimanale. Se dovessimo affermare una simile cosa, ci troveremmo in contrasto con Dio, il quale ha previsto che al bue che trebbia, non si deve mettere la museruola (Deuteronomio 25:4). L’apostolo Paolo, commentando questa Scrittura, afferma che Dio non diceva queste cose perché si dava pensiero dei buoi; ma era detto con riferimento all’uomo (1 Corinzi 9:10). Gesù Cristo stesso affermò che:

...l’operaio è degno del suo nutrimento (Matteo 10:0); della sua ricompensa (Luca 10:7); del suo salario (1 Tim 5:18).

Più tardi l’apostolo Paolo scriverà:

Non sapete voi che quelli che fanno il servizio sacro mangiano delle cose del tempio, e quelli che servono all’altare hanno parte dei beni della mensa sacra? Così pure il Signore ha ordinato che chi annunzia l’evangelo, vivano dell’evangelo (1 Corinzi 9:13,14).

Tutte le persone impegnate nei lavori di riparazione hanno lavorato con perseveranza


È ammirevole costatare come tutti gli operai descritti nel terzo capitolo di Nehemia, hanno svolto il loro lavoro con perseveranza, e come ognuno di loro manifesta un senso di attaccamento per la propria attività, senza mai sottovalutarlo o pensare di invadere il campo degli altri, come se il proprio fosse inferiore a quello che facevano gli altri o di fare concorrenza col proprio vicino. Inoltre, ognuno che si era impegnato nel settore del proprio servizio, non solo pensava di portarlo a termine, senza pensare di controllare gli altri per vedere se il lavoro veniva fatto bene, ma era principalmente interessato di poter dire: “L’impegno che ho assunto volontariamente, l’ho portato a buon fine”.

1. LE MURA DI GERUSALEMME

La prima cosa che deve essere considerata nel contesto di tutti i lavori di riparazione fatti ai tempi di Nehemia, è parlare delle mura di Gerusalemme. Non ha tanto valore ai fini di quello che ci proponiamo di scrivere (se fosse una ricerca storica sì), stabilire la lunghezza perimetrale della muraglia che circondava la città di Gerusalemme, chi la costruì, quanto era larga e quale era la sua altezza; quanto tempo venne impiegato per realizzare l’opera e quale fu il costo totale, quanto di sapere la funzione che aveva le mura intorno ad un centro abitato.

Si sa, con estrema certezza che, non era soltanto la città di Gerusalemme ad essere circondata di mura, c’erano tanti altri centri urbani disseminati in ogni parte e fuori del territorio d'Israele, le cui città erano circondate di muraglia. Per noi che conosciamo il valore del significato spirituale di Gerusalemme, (senza negare quello puramente geografico) nel contesto di quello che dice la Scrittura, fare certe considerazioni ed applicazioni per la vita spirituale del credente e del popolo di Dio in genere, è importante, soprattutto per conoscere ed apprezzare certi insegnamenti che la Bibbia ci dà al riguardo.

Basti pensare che, Gerusalemme, come nome di luogo, è menzionata nella Bibbia 820 volte: 675 nell’A.T. e 145 nel N.T. (secondo la “Nuova Diodati). È la località più ricordata nella Bibbia rispetto a tutte le altre che vengono nominate.

Diamo qui di seguito alcuni testi, così come appaiono nelle Scritture, per vedere come viene descritta questa città.

È la città che Dio ha scelto:
...per amor di Gerusalemme che ho scelto (1 Re 11:13; 2 Re 23:37).

Nonostante che spesse volte sia stata devastata e saccheggiata, nel corso dei secoli, nondimeno su di lei cadrà la scelta finale del Signore:

il Signore consolerà ancora Sion e sceglierà ancora Gerusalemme (Zaccaria 1:17; 2:12).

Questo perché il profeta Gioele aveva predetto:
Ma Giuda rimarrà per sempre e Gerusalemme di generazione in generazione (Gioele 3:20);

e Geremia aveva proclamato:

Allora Gerusalemme sarà chiamata ‘Il trono del Signore’... Geremia 3:17).

È la città dove Dio dimorava:
e per portare l’argento e l’oro che il re e i suoi consiglieri hanno spontaneamente offerto al Dio d’Israele, la cui dimora è a Gerusalemme (Esdra 7:15).

Il salmista afferma:
Da Sion sia benedetto il Signore, che abita in Gerusalemme. Alleluia (Salmo 135:21).

Si continuerà il prossimo giorno...