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4. La reazione di Sanballat, Tobiah e Gherscem

Non ci deve meravigliare né sorprendere che, Sanballat, l'Horonita, e Tobia, il servo Ammonita, e Ghescem, l’Arabo, una volta informati su quello che Nehemia, assieme agli altri, vogliono fare, manifestino sentimenti di scherno e di disprezzo. I nemici del popolo di Dio hanno sempre agito in questa maniera in tutti i tempi. Quando Nehemia arrivò a Gerusalemme, col permesso di Artaserse, per restaurare le rovine di Gerusalemme, gli uomini, cioè Sanballat e Tobiah,

furono grandemente turbati, perché era giunto un uomo che cercava il bene dei figli d’Israele (2:10).

Ora che sanno che Nehemia, assieme ai sacerdoti, ai notabili, ai magistrati e tutti quelli che si interessavano, hanno un piano di lavoro, non solo scherniscono e disprezzano, ma addirittura chiedono: Che cose state facendo? Volete forse ribellarvi al re? (2:19).

Le due domande formulate da Sanballat, Tobiah e Gherscem, hanno il significato di fare apparire Nehemia e i suoi alleati, come persone che non vogliono stare sotto l’autorità del re, come per dire: se mettete in pratica il piano di lavoro che vi siete proposti di attuare, siete persone ribelli, insubordinate; individui che vogliono fare delle cose, senza tener presente le autorità costituite. Ma era proprio vero che Nehemia con i suoi alleati, si prefiggevano di rivoltarsi all’autorità costituita, eseguendo il piano di lavoro che era stato approntato, o erano piuttosto Sanballat, Tobiah e Gherscem a pensarla in quella maniera?

La risposta di Nehemia, è abbastanza chiara da farci vedere la falsità e la calunnia di quegli uomini, i quali non hanno altro di mira che di creare uno stato di paura, con il preciso intento di neutralizzare l’inizio dei lavori.

Allora io risposi e dissi loro: «Sarà il DIO stesso del cielo a darci buon successo. Noi, suoi servi, ci metteremo a costruire, ma per voi non ci sarà né parte né diritto né ricordo in Gerusalemme (2:20).

L’intimidazione che Sanballat e compagni lanciano contro Nehemia, non ha nessun effetto negativo nella vita e nei sentimenti di questo nobile servitore del Signore; anzi, da questa specie di sfida, la fede di Nehemia ne esce rinforzata e la certezza che Dio darà il successo, rappresenta una chiara dimostrazione della fiducia che ha nell’Iddio del cielo. Se noi, disse Nehemia, ci metteremo a costruire, è perché siamo servi di Dio, di quell’Iddio che è sovrano sopra tutto e su tutti, e dal quale attingiamo coraggio per iniziare i lavori.

5. Un’applicazione per la vita pratica

Nella vita pratica, spesso si verifica che i servi di Dio, specie quelli che anno propositi ben saldi per un lavoro nell’opera di Dio o nel campo di una missione, possono essere attaccati da forze nemiche, che apparentemente non sembrano ispirate da potenze infernali, dato che le persone che vengono usate, non hanno l’aspetto di un demone, ma piuttosto di alcuni di un certo prestigio e riguardo e magari in vesti di un'autorità civile o ecclesiastica.

Quando però si considera la finalità di questi attacchi e si nota chiaramente un preciso intento di produrre un senso di paura, o si insinua una calunnia o una diffamazione, atte a far retrocedere o arrestare il proseguire di una buona causa, si hanno tutte le ragioni di pensare ad una forza infernale che ha sferrato il suo attacco.

Quando poi si accusano i servi di Dio, come persone che non vogliono sottostare alle autorità costituite, o peggio ancora, come individui che hanno sentimenti di rivolta pronti ad escogitare piani sovversivi, bisogna allora pensare al Diavolo in persona, che cerca di fermare l’avanzata dei figli di Dio, sotto forma del pretesto di voler difendere la dignità e l’autorità di un governante.

Lungi però, dall’essere scoraggiati e neutralizzati, quando i servi di Dio vengono assaliti dalle forze dell’inferno, essi traggono dal Signore, un rinnovato zelo e fresche energie che permetterà loro di affrontare con successo, le opposizioni e gli impedimenti e uscirne così come veri trionfatori. Ci sia pertanto d'incoraggiamento, l’esempio di Nehemia!

PS: Se al termine del capitolo 2 ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo con premura

Capitolo 3




INIZIA IL LAVORO DI RIPARAZIONE




Premessa

Il capitolo tre di Nehemia, non è solamente una sezione che elenca le tante persone che presero parte al gran lavoro di riparazione, ma è soprattutto il capitolo che parla dell’inizio dell'attività, la maniera come ciò venne impostato e la sua finalità. Inoltre, vi è la descrizione dettagliata per quanto riguarda la restaurazione delle mura, delle undici porte.

Si continuerà il prossimo giorno...