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2. IMPORTANZA DELLE FRASI: “VICINO A LUI, VICINO A LORO. DOPO DI LUI, DOPO DI LORO”

Queste quattro frasi: “Vicino a lui, vicino a loro”, ripetute 15 volte e, “Dopo di lui, dopo di loro”, 16, non sono proposizioni messe a caso in questo testo di Nehemia; hanno senza dubbio un significato importante e profondo che ci permettono di apprezzare meglio il lavoro che viene fatto.

Le prime due frasi: “Vicino a lui, vicino a loro”, ci suggeriscono l’idea di una catena di persone intente a lavorare; mentre le altre due frasi, “Dopo di lui, dopo di loro”, ci mostrano il susseguirsi d'individui nel lavoro di ricostruzione.

Spesso si sente parlare di “catena di preghiera”. Che cosa si intende dire esattamente con quest'espressione? Tante persone che pregano ininterrottamente per un certo tempo, dandosi il turno. Anche se difficilmente si sente parlare di una catena di lavoratori ai nostri tempi, vale la pena pensare e meditare, quando si ha a che fare con impiegati addetti alle riparazioni.

Che cosa è una catena? L’insieme di tante maglie. Una maglia è una parte a sé stante completa, ma non forma una catena; mentre i tanti intrecci di fili insieme, formano una serie di anelli. Inoltre, la catena non ci dà solamente l’idea di forza, ma anche di comunione, di unità.

Si sa che ogni persona è distinta dall’altra: c’è differenza di cultura, di posizione sociale, di razza, di sesso, di capacità a tutti i livelli e di responsabilità. Nonostante ciò, si può stare insieme, vicino l’uno all’altro e svolgere ognuno il proprio lavoro nel proprio ruolo e secondo le proprie capacità, specie quando lo scopo e la finalità convergono allo stesso punto.

Questo però non significa che chi ha un ruolo di dirigente, o delle diverse capacità lavorative, sia autorizzate ad ignorare il proprio compagno o peggio ancora a disprezzarlo. Coloro che sono impegnati in un’unica causa e servono principalmente lo stesso Signore, devono pensare, singolarmente e collegialmente, come fare per portare avanti il lavoro e non criticarsi, o peggio ancora giudicarsi reciprocamente.

Le critiche, le censure, i biasimi, i giudizi severi e intolleranti, non servono alla causa dell’Opera del Signore e al benessere del popolo di Dio; favoriscono invece il lavoro di Satana, che cerca sempre di aprire una nuova falla anziché chiuderla; di ingrandire un dissidio, anziché eliminarlo; di erigere un più robusto muro di separazione anziché rimuoverlo; di accentuare l’impossibilità della comunione fraterna, anziché rimuovere gli ostacoli che hanno ostruito il cammino della pace e della concordia.

È tempo, che i riscattati col sangue dell’Agnello, abbiano davanti a loro una chiara visione e sappiano vedere nello stesso momento, tutto il male che il nemico ha fatto, attraverso tanti anni, nell’aprire brecce dovunque, bruciare porte e ridurre il popolo del Signore in uno stato di obbrobrio e di disprezzo, davanti agli increduli e ai materialisti. Quando gli occhi si apriranno al reale bisogno che c’è in mezzo all’Opera del Signore, questo immancabilmente contribuirà a portare i sinceri lavoratori ad unire le loro forze per dedicarle a qualcosa, che poi riuscirà per il bene comune e dell’intero popolo di Dio.

PS: Se al termine del capitolo 4 ci sono domande da fare, fatele liberamente e risponderemo con premura


Capitolo 5




DIECI GRUPPI DI LAVORATORI




Leggendo attentamente il capitolo terzo di Nehemia, notiamo che ci furono dieci gruppi di lavoratori che si susseguirono nell’opera di restaurazione delle mura e delle porte di Gerusalemme, oltre ad un bel nutrito numero di singole persone, appartenenti a diverse famiglie. Ecco qui di seguito i dieci gruppi di lavoratori, così come vengono presentati dal testo Sacro.

1) I sacerdoti (3:1,22,28)
2) Gli uomini di Gerico (3:2)
3) I figli di Senaah (3:3)
4) I Tekoiti (3:5,27)
5) Melatiah, Jadon, gli uomini di Gabaon e di Mitspah (3:7)
6) Shallum insieme alle sue figlie (3:12)
7) Hanun e gli abitanti di Zanoah (3:13)
8) I Leviti, sotto il comando di Rehum (3:17)
9) I loro fratelli, sotto il comando di Bavvai (3:18)
10) I Nethinei (3:26).

Per potere giustamente valutare l’opera che questi volontari lavoratori svolgano, è necessario che prendiamo in esame tutto quello che essi fecero, non solo per avere una panoramica completa, ma anche e soprattutto per poterne valutare la portata sotto il profilo delle varie riflessioni.

LA PORTA DELLE PECORE

Il gruppo dei sacerdoti

Il primo lavoro che venne fatto, riguarda la porta delle Pecore. Tutte le porte menzionate nel capitolo tre di Nehemia sono undici, e precisamente:

1) La porta delle Pecore,
2) La porta dei Pesci,
3) La porta Vecchia,
4) La porta della Valle,
5) La porta del Letame,
6) La porta della Sorgente,
7) La porta della casa di Eliascib,
8) La porta delle Acque,
9) La porta dei Cavalli, o Hammfkad (Luzzi)
10) La porta orientale
11) La porta di Mifkad o portone del Carcere (Diodati).

Si continuerà il prossimo giorno...