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Domenic34 – Giuseppe... L’uomo denomonata Safnat-Paneac – Capitolo 10. I FUNERALI DI GIACOBBE

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2011 00:30
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04/06/2011 00:30


Capitolo 10




I FUNERALI DI GIACOBBE




Impartita la benedizione a ciascuno dei suoi figli, Giacobbe, rivolgendosi a loro, ordina:

Io sto per essere riunito al mio popolo; seppellitemi con i miei padri nella spelonca che è nel campo di Efrom l’Hitteo, nella caverna che è nel campo« di Makpelah di fronte a Mamre, nel paese di Canaan, quella che Abrahamo comprò col campo da Efrom l’Hitteo, come sepolcro di sua proprietà (Genesi 49:29,30).

Giacobbe aveva dato a Giuseppe l'ordine di seppellirlo nel paese di Canaan, in occasione della benedizione impartita ai suoi due figli, Efraim e Manasse (Genesi 47:29,30) Ora, però, che ha davanti a sé i suoi dodici discendenti, vuole coinvolgerli tutti nelle direttive per il suo funerale, perciò ordina a tutti loro quel che dovranno fare alla sua morte e per la sua sepoltura. Giacobbe, coinvolgendo tutti, non vuole si pensi ancora a sentimenti particolari di affetto per Giuseppe. È vero! Giacobbe in effetti nutre sentimenti particolari per Giuseppe, lo ama più di tutti gli altri, ma durante il suo funerale non vuole ci siano parzialità, perciò è a tutti i figli che si rivolge.

Come responsabile dell'intera famiglia, Giacobbe deve evitare sentimenti e trattamenti di parzialità, per preservare l’armonia nell'intero nucleo familiare. Forse durante la sua vita non sempre è riuscito ad essere imparziale, ma in questo particolare, importante momento, deve ristabilire all'interno del gruppo la certezza dell'uguaglianza e della giustizia.

Giuseppe, afferma il testo sacro, alla morte di suo padre, si gettò sulla sua faccia e pianse su di lui e lo baciò (Genesi 50:1), mentre degli altri figli, non ci viene detto niente. Fanno anch'essi la stessa cosa? Non possiamo affermarlo, ma nemmeno possiamo smentirlo.

Sorge spontanea una domanda: perché la Bibbia parla solo di Giuseppe in occasione del decesso di Giacobbe e ignora tutti gli altri membri della famiglia, come se questi non esistessero o non fossero addirittura presenti? Sicuramente non per sottolineare una mancanza di sentimenti negli altri membri della famiglia! Il protagonista del racconto è Giuseppe, ma perché ignorare il dolore degli altri, sia pure di Beniamino?

Bisogna tener presente la posizione di Giuseppe in quel tempo. Egli era il rappresentante del paese d’Egitto e manteneva l'intera famiglia di Giacobbe, quindi appare giustificabile che la sua reazione avesse un maggior risalto, anche in funzione del suo rango.

Inoltre non tutte le persone esprimono i propri sentimenti di dolore in ugual modo. Esso dipende dal grado di sensibilità di ognuno. Ci sono soggetti molto sensibili che davanti alla morte assumono atteggiamenti particolari, pertanto non si vergognano di lasciarsi andare al pianto, mentre altri, tengono all'interno del proprio cuore il dolore, dando l'impressione all'esterno che la persona deceduta non appartenga nemmeno al suo stesso nucleo familiare. Ma chi può leggere nel cuore degli uomini?

Certamente anche gli altri figli di Giacobbe avranno partecipato al dolore e al pianto per la scomparsa del padre, ma se fosse stato dato troppo spazio alle loro reazioni, la persona di Giuseppe non avrebbe potuto rivestire quel ruolo primario che il racconto vuole dargli.

Giuseppe, in quella circostanza, mette in evidenza tutta la sua sensibilità, con le lacrime e i gesti di abbandono, che nulla hanno a che vedere con il suo ruolo ufficiale, o con la supremazia in seno alla famiglia, ma solo con l'amore e la devozione di un figlio disperato.

L’ordine che darà Giuseppe di imbalsamare Giacobbe, rientra nei poteri che egli riveste in Egitto, in qualità di vice Re. La stessa organizzazione di tutto il funerale, rispecchia la posizione di primo piano che Giuseppe detiene presso la corte del Faraone. È certamente in onore di Giuseppe che il Faraone gli concede un così elevato livello di onoranze funebri.

Giacobbe ha l'alto onore di un funerale di Stato (come si direbbe ai nostri giorni) unicamente in funzione del ruolo che Giuseppe ricopre alla corte del Faraone. Se al funerale partecipano tutti i servi del Faraone, gli anziani della sua casa e tutti gli anziani del paese d’Egitto (Genesi 50:7), è unicamente per onorare Giuseppe, in quanto figura eminentissima nell'intero territorio d’Egitto. I carri e i cavalieri che si uniscono al corteo funebre (Genesi 50:9), parlano tutti lo stesso linguaggio. Nell’aia di Atad si alza il "gran lamento" poiché i Cananei considerano la morte di Giacobbe come un grave lutto per gli Egiziani (Genesi 50:11).

Il racconto del funerale di Giacobbe termina con la notizia che i suoi figli fecero per lui quello che egli aveva ordinato loro (Genesi 50:12). Non c’è onore più grande per un genitore che la sua volontà venga pienamente rispettata da ogni membro della famiglia.
PS: se ci sono domande da fare fatele liberamente e noi risponderemo con premura
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