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Domenico34 – Profeti e profezia nel Nuovo Testamento – Capitolo 9. IL DONO DELLA PROFEZIA DATO AD UOMINI E A DONNE

Ultimo Aggiornamento: 02/06/2011 00:06
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02/06/2011 00:06


Capitolo 9




IL DONO DELLA PROFEZIA DATO AD UOMINI E A DONNE




Il dono della profezia, non era un’esclusiva dell’uomo, veniva dato anche alla donna; la prova sta nel fatto che l’Antico e il Nuovo Testamento parlano di profeti e di profetesse. Basta un solo passo scritturale per confermare quest'affermazione; ci riferiamo alla profezia del profeta Gioele, che è riportata anche nel Nuovo Testamento, che recita:

Avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni.
Anche sui miei servi e sulle mie serve, in quei giorni, spanderò il mio Spirito, e profetizzeranno.
Farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra, sangue e fuoco, e vapore di fumo.
Il sole sarà mutato in tenebre, la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore.
E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato
(Atti 2:17-21).

Profetesse menzionate nell’Antico Testamento

Anche se la Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, non ha tanti nomi di donne con la qualifica di profetesse, quelle poche che menziona sono più che sufficienti, per affermare che il ministero profetico, non era riservato al sesso maschile, includeva anche quello femminile. I nomi delle profetesse riportate nell’A.T. sono: Maria, sorella di Aaronne e di Mosè (Esodo 15:20); Debora (Giudici 4:4); Culda (2Re 22:14; 2Cronache 34:22; Noadia (Neemia 6:14). Per quanto riguarda la profetessa menzionata in (Isaia 8: 3) senza nome, con cui Isaia si unì ed ebbe un figlio, si pensa che era sua moglie. Un commentatore si esprime con le seguenti parole:

«La profetessa, moglie d'Isaia, è senza nome. Era chiamata profetessa o perché era sposata con un profeta o perché aveva la capacità, data da Dio, di profetizzare. Quest’ultima ipotesi sembra più probabile» [John A. Martin, Investigatele Scritture, Antico Testamento, pag. 1104].

Profetesse menzionate nel Nuovo Testamento

Le profetesse menzionate nel Nuovo Testamento, sono: Anna (Luca 2:36) e le figlie di Filippo (Atti 21:9), anche se queste ultime non vengono denominate con il titolo di profetesse, ma il fatto che si dica di loro che profetizzavano, rientravano a pieno titolo in questa categoria e noi li consideriamo come tali. Di Anna, invece, si sa pochissimo di lei e del suo ministero profetico, per il semplice fatto che Luca, che la menziona, dedica poche parole nel parlarci di questa donna.

Vi era anche Anna, profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser. Era molto avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni dalla sua verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro anni.
Non si allontanava mai dal tempio e serviva Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
Sopraggiunta in quella stessa ora, anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme
(Luca 2:36-38).

Siccome non si conosce in che cosa consisteva il suo ministero profetico, l’unico elemento su cui si può rifarsi, è costituito dalle parole che diceva quando, lodava Dio e parlava del bambino Gesù a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Senza dubbio, con questo tipo di parlare, l’evangelista ha compreso che questa donna stesse affermando quello che effettivamente era Gesù: portatore di redenzione. Che la sua nascita-venuta in terra, non sarebbe stata solamente per Gerusalemme, ma estesa all’intera umanità, si saprà da quello che si leggerà nel Nuovo Testamento.

Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti (Matteo 20:28).

E dicevano alla donna: «Non è più a motivo di quello che tu ci hai detto, che crediamo; perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo (Giovanni 4:42).

E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo (1Giovanni 4:14).

Delle figlie di Filippo, l’evangelista, si conosce poco; si sa che abitavano a Cesare, erano quattro, non erano sposate e profetizzavano (Atti 21:8-9). In che cosa consisteva il loro ministero profetico, non si può dirlo, per il semplice fatto che Luca, il solo che parla di loro, non ci ha lasciato nessun’altra notizia, di quanto riporta nel libro degli Atti.
Anche se non si può parlare tanto di queste donne profetesse, cioè di Anna e delle figlie di Filippo, il solo testo di Gioele, riportato nel Nuovo Testamento, non serve solamente per confermare l’evento pentecostale, ma sarebbe anche più che sufficiente per affermare che il ministero profetico, non era un’esclusiva degli uomini, ma era esteso anche alle donne.

PS: Se ci sono domande da fare, fatele liberamente e noi risponderemo con premura
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