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  14/01/2012 00:23 | |
La Gloria in (Giovanni 1:14) non era quella di un figlio unigenito, come se il Padre, di cui fa specifico riferimento il testo, avesse altri figli; è la gloria del logos, che in principio era con Dio, ed era Dio, dell’Unigenito venuto da presso il Padre. I cinque punti che abbiamo considerato brevemente, su (Giovanni 1:1,3,14), sono estremamente importati perché ci permettono di capire chi è il logos, e comprendendolo, possiamo afferrare tutta l’importanza che il prologo ha per la cristologia. L’essere eterno del logos e l’essere carne nel tempo, viene messo in una tale evidenza che non è possibile, né ignorarlo, e tanto meno negarlo.
CONCLUSIONE
Da quello che abbiamo scritto, nell’aver esposto in termini precisi ed inequivocabili, dando così al lettore una solida documentazione biblica per poter valutare e controllare la materia trattata, creDiamo che il lettore, qualunque esso sia, abbia tra mano tanto materiale per riflettere. Tutto quello che abbiamo scritto, anche se abbiamo usato termini forti, non l’abbiamo fatto con la premeditazione di volere offendere o degradare la nobiltà dell’essere umano.
Non ci troviamo a dibattere un argomento che riguarda la persona umana, e tanto meno un argomento di secondaria importanza, come se si trattasse di qualcosa di accessorio e di marginale. Ci troviamo invece a parlare di Gesù Cristo, l’anima del cristianesimo, Colui del quale il cristianesimo non può farne a meno e Colui che caratterizza, dalla prima all’ultima parola, tutta la teologia cristiana; Colui che la S. Scrittura chiama l’Emmanuele Dio con noi.
Davanti alla negazione di questa fondamentale dottrina, la deità di Gesù Cristo, non si può usare un tipo di parlare adulatorio, equivoco ed incerto.
È necessario che si prenda una ferma e precisa posizione, con assoluta chiarezza, non tanto per mettere in risalto la teologia di una chiesa o di un movimento religioso, o per riferirci alla cosiddetta tradizione tramandata di generazione in generazione (anche se la stessa, a volte potrebbe essere utile ed importante, specie quando è in piena armonia con la Parola di Dio).
Qanto per proclamare, con chiarezza e fermezza incondizionata, di quello che la Bibbia insegna nelle sue pagine ispirate, intorno a Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, soprattutto quando questa importante e nobile dottrina cristiana, viene giustamente interpretata ed inquadrata nel suo ampio contesto neotestamentario, facendone risaltare il valore interpretativo di tutto l’insegnamento della Parola di Dio.
Nessun’altra dottrina cristiana è stata così violentemente aggredita dagli uomini attraverso i secoli, come quella relativa alla deità di Gesù Cristo, non soltanto per discreditarla, ma principalmente per sdradicarla dalla coscienza cristiana.
In questo assalto accanito e spregiudicato, non si è manifestato solamente la cultura e l’ortodossia (così si esprimevano alcuni nel IV secolo); c’è stata tutta la furia e la rabbia di Satana in persona che non ha mai potuto e mai potrà tollerare, la divinità di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Non ci fa quindi meraviglia se coloro che proclamano ed insegnano la divinità di Gesù Cristo, siano considerati come autentici nemici della verità.
Coloro che pensano e credono che insegnare la verità riguardante la deità di Gesù Cristo sia un errore, come se si insegnasse una dottrima che non ha nessun fondamento biblico, fanno delle valutazioni basandosi su certi versi e parole della Bibbia mal comprese, e non tengono presente il vasto contesto nel quale la dottrina viene presentata.
Agendo in questo modo, corrono il rischio di non discernere tra la verità e la menzogna; e invece di seguire Gesù, Via, verità e vita (Giovanni 14:6), seguono il diavolo, il padre della menzogna, che fin dall’inizio, a cominciare dai nostri progenitori, Adamo ed Eva, ha sempre cercato di seminare il dubbio e l’incredulità, con le parole: Ha Dio veramente detto? (Genesi 3:2). Se non si vuole camminare nelle tenebre, ma avere la luce della vita, si ascolti la parola di Gesù:
Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita (Giovanni 8:12).
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Se al termine della lettura di questo libro, l’hai trovato utile per la tua vita, ai fini della conoscenza che ti ha fornito, per quanto riguarda la Deità di Gesù Cristo e ne hai tratto beneficio, dovresti pensare ai tanti che vengono sedotti dall’eresia della Torre di Guardia). Il miglior modo per aiutare le persone a non farsi intrappolare dall’errore, è quello di regalare una copia di GESÙ CRISTO È DIO?, a un tuo amico, un compagno di lavoro, un collega di scuola, un conoscente e a chiunque accetterà di ricerne una copia. Facendo questo, stenderai una mano amica verso colui che non conosce tanto della deità di Gesù Cristo; aprirai gli occhi alla verità biblica, e solo l’eternità ti potrà rivelare, il bene che avrai fatto a quanti avrai fatto dono di questo lavoro.
BIBLIOGRAFIA
Diamo qui di seguito un elenco ristretto di autori che abbiamo consultato e che sono stati quasi tutti citati in questo lavoro.
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K. Weiss, GLNT, XIV, Paideia, Brescia, 1984.
PS: Se al termine dello studio ci sono domande da fare, fatele liberamente e saremo pronti per rispondere. Inoltre, per chi volesse avere la copia su carta stampata, potrà rivolgersi all’Editrice Hilkia, nella speranza di avere ancora delle copie disponibili, ad un prezzo modestissimo di 3,00 euro. Grazie!
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