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Domenico34 – Alcuni imperativi della Bibbia – Capitolo 7. Un’esortazione a vigilare nella prosperità materiale

Ultimo Aggiornamento: 04/03/2011 02:34
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03/03/2011 02:35


Capitolo 7




UN'ESORTAZIONE A VIGILARE NELLA PROSPERITÀ MATERIALE




Guàrdati dal dimenticare il SIGNORE, il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do;
affinché non avvenga, dopo che avrai mangiato a sazietà e avrai costruito e abitato delle belle case,
dopo che avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento, il tuo oro e abbondare ogni tua cosa,
che il tuo cuore si insuperbisca e tu dimentichi il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù
(Deuteronomio 8:11-14).

L’esortazione a vigilare quando i beni materiali aumentano, si riferisce senza dubbio al popolo d’Israele; e, rappresenta un serio pericolo per le conseguenze che potrà produrre nella vita interiore della persona. Questo però non significa che non possa essere applicata a chiunque, inclusi i cristiani, seguaci di Gesù Cristo.

Nel vortice della corsa verso il benessere, tutti corriamo il rischio di essere trascinati dalla china ad assumere atteggiamenti errati che potrebbero condurci a battere sentieri non graditi al nostro Signore. In conseguenza degli agguati che si nascondono sul nostro sentiero, dobbiamo vigilare quando i beni materiali abbondano, per non insuperbirci e dimenticare il Signore, il nostro Dio, il quale ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo (1 Timoteo 6:17).

Riferimenti biblici che riguardano l’abondanza di beni materiali

Che l’abbondanza dei beni materiali può concederla il Signore, è provato da diversi passaggi che si possono leggere nella Bibbia, specie in quei testi in cui Dio fa delle esplicite e specifiche promesse. Questo però non significa che ogni tipo di abbondanza materiale, debba essere considerato come un dono di Dio. Quei beni materiali che si acquistano in maniera disonesta, per esempio, (e di questi in campo commerciale ce ne sono parecchi) non sono certamente da considerarli come qualcosa che viene dalla mano di Dio. La disonestà, sotto qualsiasi profilo si consideri, non può mai farsi risalire a Dio, visto che Egli ama la giustizia e odia l’empietà.

Egli è la rocca, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio fedele e senza iniquità. Egli è giusto e retto (Deuteronomio 32:4).
Poiché il SIGNORE è giusto; egli ama la giustizia; gli uomini retti contempleranno il suo volto (Salmo 11:7).

Egli ama la giustizia e l’equità; la terra è piena della benevolenza del SIGNORE (Salmo 33:5).

Poiché il SIGNORE ama la giustizia e non abbandona i suoi santi; essi son conservati in eterno; ma la discendenza degli empi sarà sterminata (Salmo 37:28).

Tu ami la giustizia e detesti l’empietà. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto d’olio di letizia; ti ha preferito ai tuoi compagni (Salmo 45:7).

A Salomone che aveva chiesto al Signore di dargli un cuore intelligente perché potesse amministrare la giustizia al popolo e discernere il bene dal male, nell’esaudire quella richiesta, Dio gli aggiunse:

«Poiché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per discernere ciò che è giusto,
ecco, io faccio come tu hai detto; e ti do un cuore saggio e intelligente: nessuno è stato simile a te nel passato, e nessuno sarà simile a te in futuro. Oltre a questo io ti do quello che non mi hai domandato: ricchezze e gloria; tanto che non vi sarà durante tutta la tua vita nessun re che possa esserti paragonato
(1 Re 3:9, 11-13).

Appare chiaro da questo passaggio che, la ricchezza che Salomone ebbe durante la sua vita, non fu il risultato della sua intelligenza nel sapere organizzare attività commerciali di un certo rilievo (cfr. 1 Re 9:26-28; 10:11,12,14-15), ma l’adempimento di quanto Dio gli aveva promesso di dargli.

Davide, prima della sua morte, parlando a tutta l’assemblea della costruzione della casa del Signore che suo figlio Salomone avrebbe fatto, parlò di tutto il materiale, “oro e argento”, che lui aveva preparato per un simile progetto. Nello stesso tempo, approfittando dell’occasione, rivolse un appello perché si facesse un’offerta al Signore. E, dopo che i capi delle case patriarcali, i capi delle tribù d’Israele, i capi delle migliaia e delle centinaia e gli amministratori degli affari del re fecero delle offerte volontarie, nel benedire il Signore alla presenza di tutta l’assemblea, disse: Da te (Signore) provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa (1Cronache 29:1-12).

Più tardi Salomone, in uno dei suoi proverbi, esortò a non affannarsi per diventare ricco, con la specificazione che la ricchezza si fa delle ali, come l’acquila che vola verso il cielo (Proverbi 23:4-5).

Nelle massime di Agur, si leggono le seguenti parole:
Allontana da me vanità e parola bugiarda; non darmi né povertà né ricchezze, cibami del pane che mi è necessario,
perché io, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: "Chi è il SIGNORE?" oppure, diventato povero, non rubi, e profani il nome del mio Dio
(Proverbi 30:8-9).

Nella frase, cibami del pane che mi è necessario, si sente l’eco del “Padre nostro”: Dacci oggi il nostro pane quotidiano (Matteo 6:11).

Da parte sua, Davide, in uno dei suoi Salmi, esortava: Non abbiate fiducia nella violenza, non mettete vane speranze nella rapina; se le ricchezze abbondano, si distacchi da esse il vostro cuore (Salmo 62:10).

Anche le parole dell’apostolo Paolo, hanno lo stesso significato:
Ai ricchi in questo mondo ordina di non essere d’animo orgoglioso, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo;
di far del bene, d’arricchirsi di opere buone, di essere generosi nel donare, pronti a dare,
così da mettersi da parte un tesoro ben fondato per l’avvenire, per ottenere la vera vita
(1 Timoteo 6:17-19).

Infine, tutto questo si armonizza con la conclusione che fece Gesù, circa l’esortazione a non accumulare tesori per sé e non è ricco davanti a Dio» (Luca 12:21).

Considerazioni sul testo del Deuteronomio 8:11-14

Il testo del Deuteronomio 8:11-14 che abbiamo preso come punto di partenza per meditare sull’abbondanza dei beni materiali, ci permette di valutare l’argomento in vista di precisare il giusto atteggiamento da assumere davanti ad una simile prospettiva.

È nella terra di Canaan, luogo in cui scorre il latte e il miele, che Dio promise di dare al popolo d’Israele in eredità, che si avrà l’abbondanza di beni materiali. La descrizione è fatta in termini di vedere il moltiplicarsi del grosso e del minuto bestiame, l’accrescersi dell’argento e dell’oro, e, nell’abbondare di ogni cosa.

Si continuerà il prossimo giorno...
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