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Domenico34 – La fede – XXI. La fede di coloro i cui nomi non sono menzionati nell’elenco del capitolo 11 della lettera agli Ebrei

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2011 03:54
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Sesso: Maschile
19/01/2011 12:53

E che dire del grande apostolo Paolo, che spesse volte conobbe la fame e la penuria? Alla scuola del Grande Maestro, aveva imparato a

vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto aveva imparato a essere sazio e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza (Filippesi 4:12) (La Nuova Riveduta); (2 Corinzi 11:27).

Si può dire obiettivamente e biblicamente che, questo gran servitore del Signor Gesù Cristo, non aveva abbastanza fede, da evitare di vivere in quella terribile povertà? Lo stato bisognoso in cui venne a trovarsi Paolo, (e non crediamo che sia stato un giorno casuale, ma chi sa per quanto tempo si protrasse quella situazione di povertà) faceva forse vergogna agli altri ministri del vangelo, che non viveva nella stessa condizione dell’apostolo?

Recentemente in una chiesa canadese, precisamente nella città di Niagara Falls, venne un missionario americano, e, durante la sua breve visita, raccontò alla fratellanza una sua personale esperienza di bisogno e di povertà.
In quella sua particolare condizione economica, piuttosto scadente, affrontò anche uno stato di depressione e di scoraggiamento. Pensando a questa sua difficile situazione economica, un giorno decise di aprirsi con altri predicatori del vangelo, e raccontò loro in quale maniera viveva.

La risposta che ebbe dai suoi colleghi fu precisa e secca: “Col tuo modo di vivere nella povertà, dato che non hai niente, fai vergogna a noi ministri del vangelo e allo stesso Signor Gesù Cristo, che ci ha chiamati a predicare la Sua Parola”. Potete immaginare come si sentì il fratello per questo brusco trattamento da parte di chi avrebbe dovuto dargli una mano di aiuto e incoraggiarlo in quel particolare momento della sua vita!

Ma è proprio vero che chi vive nel bisogno, che non hanno abbondanza di denaro per vivere nel lusso e nello sfarzo, disonorino la fratellanza, i colleghi del ministero e Dio stesso? È proprio vero che quei fratelli che stanno male, economicamente parlando, debbano essere considerate persone che non hanno fede, per mancanza della quale non hanno quello che altri possiedono?

Quando il testo precisa che le persone anonime del nostro verso andavano erranti per deserti e monti, in spelonche e grotte della terra, erano solamente per la persecuzione che subirono, o alludeva anche alla mancanza di una casa dove abitare? A noi sembra che, pur essendo vera la condizione persecutoria in cui venne a trovarsi quelle persone, non possiamo categoricamente escludere che si tratti anche della mancanza di una casa.

Se queste considerazioni vengono messe in relazione al testo che abbiamo scelto per fare le nostre riflessioni, testo che ci parla eloquentemente di persone di fede, il vangelo della prosperità, che viene predicato in questi tempi, oltre ad apparire un vangelo che non ha niente a che fare, con l’evangelo della Bibbia, che Cristo e gli apostoli non predicarono mai, esso risulta anche offensivo e ferisce la coscienza delle anime sensibili, che veramente stanno camminando per fede e non per visione (2 Corinzi 5:7).

Davanti all’evidenza del testo che abbiamo preso in esame, non c’è da generalizzare, nel senso che, tutte le persone che hanno fede, devono avere tutto, compreso il benessere materiale.

È vero che la fede apre le porte chiuse e fa risplendere la luce là dove ci sono le tenebre, ma è altrettanto vero che certe situazioni economiche che vengono a determinarsi nella vita di alcuni credenti, non è il risultato di non avere fede, ma sono cose che noi qui in terra, forse non sempre riusciamo a capire e a spiegare, cose peraltro permesse da Dio, che vuole insegnare a tutti, che anche quando ci dovessimo trovare in situazioni difficili e in circostanze in cui non prevediamo una via di sbocco, la fede in Dio, ci aiuterà a rimanere fedeli al nostro Signore, a non rinnegarlo mai e a ricordarci soprattutto quello che Lui stesso ci chiede: Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita (Apocalisse 2:10).

CONCLUSIONE



Se ci siamo dilungati nella trattazione dei vari nominativi elencati nel capitolo undici della lettera agli Ebrei, sia di quelli che eccellono per quello che hanno ricevuto ed ottenuto e sia di quelli che non ottennero quello che era stato loro promesso, l’abbiamo fatto al solo scopo di capire come la fede di quegli eroi, agiva nella loro vita, e nel frattempo cercare validi motivi che possono spingerci e spronarci ad accettare gli insegnamenti che questi uomini di fede ci tramandano con il loro esempio e con la loro stessa vita, anche se ai nostri giorni, ci dovessimo trovare nelle stesse condizioni di chi rimase nell’anonimato.

Mentre formuliamo l’augurio più sincero della benedizione di Dio che possa inondare ogni persona che avrà modo di leggere quello che abbiamo scritto, nello stesso tempo sentiamo di rivolgere una calda raccomandazione perché ognuno faccia tesoro dell’esperienza degli altri, in modo che anche oggi, alla distanza di tanti secoli che ci separano dalle persone che vissero in quel tempo lontano, possa esperimentare la potenza della fede, e nell’esercizio di essa, vedere la manifestazione della potenza e gloria del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo. Amen!

BIBLIOGRAFIA



G. Bertran, GLNT, Volume XV]/C], Paideia, brescia 1988
H. H. Bruce, Commentario Biblico, I, VDB, Modena 1973
G. Friedrich, GLNT, Volume V, Paideia, Brescia 1969
H.H. Halley, Commentario Biblico abbreviato, Centro Biblico, Napoli 1964
T. Hewitt, L’epistola agli Ebrei, G.B.U. Roma 1988
H. Höster, GLNT, Volume XIV, Paideia, Brescia 1984
F. Mussner, La lettera di Giacomo, Paideia, Brescia1964
R. Pache, Nuovo Dizionario Biblico, Centro Biblico, Napoli 1987
K.H. Schelkle,Le lettere di Pietro. La lettera di giuda, Paideia, Brescia 1981

Al termine del nostro studio, visto che non ci sono state domande da parte dei lettori, ne facciamo alcune noi:

1. Che ne pensate dello studio intorno alla fede, secondo Ebrei 11 di quanto abbiamo scritto in questo forum?

2. Che ne pensate dell’ultimo capitolo di questo studio?

3. “L’evangelo della prosperità”, messo a confronto con quest’ultimo capitolo, ha gli elementi per dimostrare che le persone di fede, non si sono trovati mai nei bisogni e nelle necessità materiali di questa vita?

4. I credenti che si trovano in situazioni di povertà materiale, possono essere classificati come persone che non hanno fede?

5. Se al termine di questo studio, ci fossero credenti interessati ad avere su carta stampata quello che abbiamo esposto in questo forum, possono richiedere il libro “Gli eroi della fede - Secondo Ebrei 11” alla Casa Editrice Hilkia.

5. Che ne pensate di fare altri studi su questo forum?

[Modificato da Domenico34 20/01/2011 03:54]
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