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Domenico34 – Il comportamento dell’uomo in conformità a quel che crede – Sommario, Presentazione, Introduzione. Capitoli 1-10

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2012 00:54
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10/04/2012 00:04

d) I tre giovani Ebrei accusati davanti al re

Poiché i tre giovani Ebrei non si sono inchinati per adorare la statua d’oro, non fu difficile per i “Caldei”, presentarsi davanti a Nabucodonosor per accusare Sadrac, Mesac ed Abed-Nego d’infedeltà davanti al regnante. Il re che, certamente stimava i tre giovani Ebrei, per la straordinaria sapienza e saggezza che dimostravano nel condurre brillantemente gli affari della provincia di Babilonia, stentò, in un primo momento a credere che, quei suoi bravi amministratori, avessero osato mettere in discussione i suoi ordini.

L’interrogazione che il re rivolge ai tre giovani Ebrei: È vero che non adorate i miei dèi e non vi inchinate davanti alla statua d’oro che io ho fatto erigere? (v.14), rivela proprio questo. Siccome il monarca deve far valere la sua autorità, non esita ad aggiungere: Ma se non la adorerete, sarete immediatamente gettati in una fornace ardente; e quale Dio potrà liberarvi dalla mia mano?» ( v. 15).

Le parole del re, non solo mettono in evidenza la sua autorità e la fermezza della sua decisione, ma suonano anche come una sfida al Dio di Sadrac, Mesac ed Abed-Nego. Come significato, si rassomigliano alle parole che Rabsaché, l’inviato del re d’Assiria, pronunciò davanti ai servitori del re Ezechia:

fra tutti gli dèi di quei paesi quali sono quelli che hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Il SIGNORE potrà forse liberare Gerusalemme dalla mia mano?» (2 Re 18:35).

e) La risposta dei tre giovani Ebrei e il suo epilogo

Lungi dall’essere intimoriti dall’autorità di Nabucodonosor e dalla sua sprezzante arroganza, Sadrac, Mesac ed Abed-Nego, con voce ferma e determinata, risposero:

...«O Nabucodonosor, noi non abbiamo bisogno di darti risposta su questo punto.
Ma il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di salvarci e ci libererà dal fuoco della fornace ardente e dalla tua mano, o re.
Anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai fatto erigere»
(vv. 16-16).

Era pertanto naturale che, davanti ad una simile risposta, il re s’infuriasse e mutasse completamente l’espressione del suo viso nei confronti di Sadrac, Mesac ed Abed-Nego. Probabilmente, Nabucodonosor, durante il tempo del suo governo, non aveva mai incontrato persone del suo regno che, con tanta audacia, osavano sfidare la sua autorità. Siccome la sfida riguardava la persona del re e metteva in discussione la validità dei suoi ordini, il monarca non esitò a ordinare di arroventare la fornace sette volte più del solito, e gettarvi dentro i tre giovani Ebrei.

Gli uomini più vigorosi del suo esercito, vennero incaricati di legare Sadrac, Mesac ed Abed-Nego con i loro abiti e di gettarli nella fornace del fuoco ardente.

Il Porteous, nel suo commento al libro di Daniele, scrive:

«Montgomery è certamente nel giusto quando dice che la fornace in questione è «simile ai nostri comuni forni da calce con in alto un pozzo perpendicolare per l’alimentazione e un’apertura in fondo per estrarre la calce fusa». Una struttura del genere spiegherebbe sia il modo in cui le vittime vengono gettate nella fornace sia il fatto che il re potesse osservare ciò che succedeva all’interno» [Norman W. Porteous, Antico Testamento, Daniele, pag. 70].

Davanti alla scena che si è presentata agli occhi di Nabucodonosor, il monarca che credeva di vedere consumati dal fuoco i tre giovani ribelli, ha dovuto ammettere che ciò non si era verificato. Infatti, i tre giovani Ebrei che furono gettati legati, nella fornace, ora li vede sciolti dai legami camminano in mezzo ad essa. Non solo questo, ma si trovano in compagnia con una quarta persona, che è simile a quello di un figlio degli dèi.

Davanti a questa constatazione, il prepotente ed orgoglioso Nabucudonosor, tutto spaventato, è stato costretto a riconoscere, davanti ai suoi funzionari che, Sadrac, Mesac ed Abed-Nego, sono servi del Dio Altissimo. E, senza perdere tempo, chiama i tre giovani Ebrei ad uscire subito dalla fornace. Usciti, Sadrac, Mesac ed Abed-Nego vennero esaminati e si costatò che il fuoco non aveva avuto nessun potere sui loro corpi, i capelli non erano stati bruciati, gli indumenti che aveva addosso, non erano stati alterati e neanche l’odore del fuoco si era attaccato su di loro. L’unica cosa che il fuoco consumò, furono i “legami” che gli uomini incaricati dal re, misero addosso ai tre giovani Ebrei. Se questi legami sono stati consumati dal fuoco, è stato essenzialmente perché non facevano parte dei loro indumenti.

Si continuerà il prossimo giorno…
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