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Domenico34 – Il comportamento dell’uomo in conformità a quel che crede – Sommario, Presentazione, Introduzione. Capitoli 1-10

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2012 00:54
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06/04/2012 00:15

a) La giovinezza di Daniele e dei suoi tre compagni

Il testo che abbiamo riportato, ci parla di Daniele e dei suoi tre compagni, che vengono come proveniente da stirpe reale o da famiglie nobili. Le caratteristiche somatiche erano eccellenti:

senza difetti fisici, di bell’aspetto, dotati di ogni saggezza, istruiti e intelligenti, capaci di stare nel palazzo reale per apprendere la scrittura e la lingua dei Caldei (1:4).

Se Daniele e i suoi tre compagni non avessero avuto le caratteristiche summenzionate, non sarebbero stati selezionati, poiché era stato Nabucodonosor, re di Babilonia, ad esigere tali caratteristiche per ogni giovane che sarebbe stato selezionato, tra tutti i giovani deportati d’Israele.

Il testo sacro non ci fa conoscere il numero dei giovani Israeleti che sono stati deportati a Babilonia e selezionati, secondo la volontà del re. Senza dubbio, erano in tanti; ma solamente quattro di loro, vengono presentati con i loro nomi, cioè: Daniele, Anania, Misael e Azaria. Perché i nomi degli altri non vengono nominati, non possiamo dirlo, e, neanche possiamo indicare le ragioni. Sarà stato il significato etimologico dei loro nomi, che spinse l’autore del libro a nominarli? Probabilmente! Però, non possiamo affermarlo.

Daniele significa: «Dio ha giudicato»; Anania, «Jahvè ha mostrato grazia»; Misael, «chi è ciò che Dio è?» e Azaria «Jahvè ha soccorso» [Norman W. Porteous, Antico Testamento, Daniele, pag. 22].

Aspenaz, l’incaricato del re, ricevette l’ordine dal sovrano di mettere a disposizione dei selezionati, una razione giornaliera dei cibi della tavola del monarca e il vino del suo bere. Istruirli per un periodo di tre anni dopo i quali sarebbero passati al servizio del re.

b) La decisione che i quattro presero

A questo punto entra in scena Daniele, e, a nome dei tre compagni, chiese ad Aspenaz di dar loro a mangiare dei legumi e bere semplicemente acqua. In conseguenza di ciò, il testo afferma che Dio fece trovare a Daniele grazia e compassione presso il capo degli eunuchi (v. 9).

Perché Daniele prese quest'iniziativa? È detto chiaramente: Per non contaminarsi con i cibi del re e con il vino del suo bere. Visto che si trovava in Babilonia, in terra straniera e lontano dalla sua patria, tenuto conto che il re, che aveva ordinato il cibo da mangiare, era un pagano, quel cibo che veniva dalla sua tavola, facilmente era contaminato, nel senso che ciò che veniva preparato, non era consentito agli Ebrei di mangiarlo. Questo naturalmente, in virtù del divieto della loro legge divina. Anche se non tutti i cibi che il monarca offriva, erano contaminati, c’erano senza dubbio quelli che la legge proibiva. Per evitare di essere considerati trasgressori della legge di Dio, Daniele decise di agire in quel modo.

Pur essendo stato Daniele a prendere quella decisione, sicuramente l’avrà presa con l’approvazione e il consenso dei suoi tre compagni. Sono, infatti, tutti e quattro che aderiscono a quell'iniziativa, di cibarsi di legumi e di bere acqua. Superata la prova di dieci giorni, e tenuto conto del risultato che il “maggiordomo” vide con i suoi occhi, cioè:

Alla fine dei dieci giorni, essi avevano miglior aspetto ed erano più prosperosi di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi del re (v. 15), fu concesso loro di mangiare legumi e di bere acqua, fino al termine dei tre anni.

A questi quattro giovani Dio diede di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni saggezza. Daniele aveva il dono di interpretare ogni specie di visioni e di sogni (v. 17).

Quando poi, al termine fissato dal re, Daniele, Anania, Misael e Azaria comparvero davanti a Nabucodonosor, il sacro testo precisa che, tra tutti i selezionati, non si trovò nessuno pari a loro, aggiungendo anche che, Su tutti i punti che richiedevano saggezza e intelletto, sui quali il re li interrogasse, li trovava dieci volte superiori a tutti i magi e astrologi che erano in tutto il suo regno (v. 20).

c) La ricompensa che Daniele, Anania, Misael e Azaria ricevettero

Poiché l’esame fu brillantemente superato, il punteggio ottenuto superiore del previsto, Nabucodonosor, soddisfatto di tutte le risposte che ottenne alle sue domande, Daniele, Anania, Misael e Azaria, furono ammessi al servizio del re. Anche se la promozione a quel rango elevato, fu assegnato dal re Nabucodonosor, tuttavia, rappresentava la ricompensa che il loro Dio volle dar loro, come risposta alla loro fedeltà alla Sua legge. C’è un detto nella Scrittura che afferma:

così dice il SIGNORE, il Dio d’Israele: "Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre sarebbero state al mio servizio per sempre"; ma ora il SIGNORE dice: "Lungi da me tale cosa! Poiché io onoro quelli che mi onorano, e quelli che mi disprezzano saranno disprezzati (1 Samuele 2:30).

Si continuerà il prossimo giorno…
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