Canti di
Lode e
Adorazione
(clicca nella foto)
  
La Vita di Cristo non è racchiusa in un pensare. E se invece di un pensiero tu portassi la Vita?
Canti di
Lode e
Adorazione2
(clicca nella foto)
  
 

Domenico34 - La prima moltiplicazione dei pani – Sommario, Prefazione, Introduzione. Capitoli 1-4

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2012 00:07
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.112
Età: 90
Sesso: Maschile
19/03/2012 00:51

E guariva quelli che avevano bisogno di guarigione. Questa frase ci fa vedere Gesù in azione. La gran compassione divina, si mette in moto, e va incontro al bisognoso. Non ci viene specificato che tipi d'infermità guarì Gesù. Le varie infermità, in parte gravi, non hanno nessun'importanza per l’onnipotenza di Dio.

Per Lui non esistono problemi insolubili o malattie inguaribili. Egli tutto può e tutto è possibile anche a chi crede (Marco 9:23). Se Dio è potente da far ritornare alla vita un morto e raccogliere le ossa secche disperse di una nazione (Ezechiele 37), perché mai non potrebbe guarire una malattia inguaribile, dal punto di vista della scienza medica? Tante volte si rimane scettici davanti al racconto di una guarigione e si chiede: “Hai tu visto questo miracolo?”

Se non si è disposti a credere a quello che la Bibbia dice intorno alle guarigioni divine, non si crederà neanche a colui che dirà: “Questo miracolo l’ho visto coi miei occhi”. Lo scopo della guarigione divina non è quello di mettere in mostra l’uomo (anche se questi viene spesse volte usato quale strumento nelle mani di Dio), ma unicamente Dio che glorifica così il nome del suo Figlio Gesù (Atti 3:12,13). Pertanto, colui che viene usato dal Signore in questo particolare settore del ministero, deve ricordarsi che quando avviene un miracolo,

non (è) per potenza né per forza (umana)... , ma per il mio Spirito, dice dell’Eterno degli eserciti (Zaccaria 4:6),

e che l’uomo (lo strumento) non deve gloriarsi, poiché la gloria spetta di diritto, solamente a Dio, l’operatore dei miracoli.

6. L’INTERVENTO DEI DODICI PER QUELLA SITUAZIONE PARTICOLARE


Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, accostatisi, gli dissero: congeda la folla, perché se ne vada per i villaggi e per le campagne d’intorno a trovare alloggio e nutrimento, perché qui siamo in un luogo deserto.

A giudicare dalle parole che i dodici rivolsero a Gesù, sicuramente nei loro volti si poteva leggere facilmente l’inquietudine e la preoccupazione, per il reale bisogno di quella folla, e, nello stesso tempo capiscono che si trovavano in un «luogo deserto», in cui non ci sono, vitto e alloggi. Trattenere ancora quella gente mentre il giorno sta per declinare, non è certamente una delle scelte migliori che Gesù può fare, così pensano i dodici.

Considerando la preoccupazione degli apostoli, giustificabile solo da un punto di vista umano, non si può ignorare che questo loro intervento, ha lo scopo di far vedere a Gesù la reale situazione di quel momento, come se Egli non sappia che quel luogo «era deserto», il giorno sta per declinare, non c’è cibo ed alloggio per quella folla. La seria preoccupazione dei dodici, era anche soprattutto costituita dal fatto, che non vedevano uno sbocco dignitoso a quella situazione, e, in conseguenza, la loro fede stava venendo meno.

Gesù è molto sensibile a questa nuova situazione; e, considerando l’inesperienza dei dodici, non pronuncia contro di loro nessuna parola di rimprovero, perché sa molto bene, che non è solamente la gran folla che ha bisogno di lui (sebbene il loro sia di carattere materiale), ma anche i suoi discepoli, sotto un altro aspetto.

Il voler far credere che «qui il punto centrale cui mira il racconto sia il banchetto miracoloso nei suoi aspetti insoliti ed allusivi, e che questa narrazione abbia anche il «carattere di parabola » [Cfr. H. Schürmann, Il Vangelo di Luca, I, pag. 808]: ciò non è ammissibile! Com’è possibile che cinquemila uomini, con donne e bambini, trovino alloggio e più tardi, venuta la sera, vitto, nei villaggi e dintorni?» Se si dovesse accettare una simile interpretazione e riconoscere il “carattere di parabola” nel racconto evangelico, la prima moltiplicazione dei pani perderebbe la sua storicità, e tutta la manifestazione miracolosa ne sarebbe seriamente danneggiata [Cfr. R. Pech, Il vangelo di Marco, I, pag. 542, specialmente nota 1, dove vengono riportati le parole di K. Kertelge. «Entrambi i resoconti non hanno raggiunto la forma conclusa di una tipica ‘storia di miracoli’. Comunque, essi non presentano alcun interesse per l’avvenimento miracoloso in quanto tale, né accennano affatto allo stupore della folla»].

7. LA RISPOSTA DI GESÙ E LA SUA CONSEGUENZA

Alla proposta dei dodici di congedare la folla, Gesù rispose: “Date voi a loro da mangiare”. Luca evita le parole di Matteo: Non è necessario che se ne vadano, e nel dare il comando, Gesù, cerca di far comprendere ai suoi, non solo che bisogna dare da mangiare a quella folla, ma che la loro proposta di congedare la moltitudine, anche se è motivata dal fatto che sono in un deserto, è priva di senso di responsabilità.

Essere un discepolo di Gesù, non è soltanto questione di privilegio, comporta anche una precisa responsabilità; consapevolezza che c'impegna non solo sul piano personale, ma soprattutto per quanto riguarda gli altri. Trovarsi sempre disponibili per gli altri, è veramente altruismo e riflette incontestabilmente il principio divino: Stimando gli altri più di se stesso (Filippesi 2:3). Quando si tiene presente la nostra responsabilità, non si cercherà mai di evaderla, adducendo motivi plausibili solamente dal punto di vista umano.

Si continuerà il prossimo giorno...
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:01. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com