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Domenico34 - La prima moltiplicazione dei pani – Sommario, Prefazione, Introduzione. Capitoli 1-4

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2012 00:07
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17/03/2012 01:00

I metodi usati da Gesù per guarire gli infermi

La storia della prima moltiplicazione dei pani, così com'è stata tramandata dai Sinottici, non dice nulla per quanto riguarda i metodi che Gesù usò, nel sanare le varie infermità. Dobbiamo necessariamente rivolgerci altrove, sempre nel N.T., per conoscere esattamente come Gesù guarì gli infermi nelle diverse circostanze. Se si parla specificatamente di “metodi”, questo equivale ad affermare che Gesù non guarì gli infermi sempre nella stessa maniera, o come si direbbe più precisamente: Gesù non adottò lo stesso metodo per tutti, come se egli avesse una “regola fissa”. Esaminando i vari testi del N.T. in cui si parla di miracoli operati da Gesù (e non quelli che fece, per i quali il N.T. tace (Giovanni 21:25), e, successivamente dagli apostoli, possiamo conoscere con certezza, la diversità di metodo che Gesù usò nel sanare gli infermi.

Per l’uomo nato cieco, Gesù usò uno strano metodo: sputò in terra, impastò la sua saliva con la polvere della terra la mise sugli occhi del cieco, e dopo che lo stesso andò a lavarsi nella Piscina di Siloe, dietro esplicito ordine di Gesù, egli riacquistò la vista (Giovanni 9).

Per la guarigione di un lebbroso, Gesù stese la sua mano, lo toccò e disse: Sì, io lo voglio, sii mondato (Matteo 8:3); mentre per guarire la febbre della suocera di Pietro, si limitò a toccargli la mano (Matteo 8:15).

Se prendiamo in esame la guarigione del servo del Centurione di Capernaum, vediamo che questa si verificò, non perché Gesù ha proferito «una parola», come aveva sollecitato il Centurione, ma perché questi, credendo che con una sola parola che Gesù avesse detto, il suo servo sarebbe stato guarito, e così avvenne (Matteo 8:5–13).

E che dire della guarigione del paralitico di Capernaum? Gesù disse: Figliuolo, i tuoi peccati ti sono perdonati (Marco 2:5), e la paralisi lasciò il suo corpo, il miracolato si caricò del lettuccio sul quale giaceva, e se ne andò a casa sua con i suoi piedi (Marco 2:9–12).

Per la guarigione della donna col flusso di sangue, Gesù si limitò a mettere in evidenza quello che si era verificato nel corpo della sofferente, a seguito della sua fede, per aver detto: Se solo tocco le sue vesti sarò guarita (Marco 5:28,29); mentre per la guarigione dell’uomo dalla mano secca, Gesù gli ordinò di stenderla, e la sua mano ritornò sana come l’altra (Matteo 12:9– 13).

Per la guarigione della ciecità di alcuni ciechi, Gesù toccò gli occhi loro (Matteo 9:29; 20:34), mentre per il sordo muto della Decapoli, ci vien detto che Gesù mise le sue dita nelle orecchie, sputò e gli toccò la lingua (Marco 7:34).

Per la guarigione del cieco di Betsaida, Gesù lo condusse fuori dal villaggio, gli sputò negli occhi, gli impose le mani, e, dopo avergli domandato se vedeva, gli impose di nuovo le mani (Marco 8:22–25); mentre per la guarigione della donna paralitica, Gesù la chiamò a sé e pose le mani su di lei (Luca 13:12,13).

Per la guarigione dell’uomo idropico, Gesù lo prese per la mano e lo guarì (Luca 14:4); mentre per la guarigione dei dieci lebbrosi, Gesù si limitò a dir loro: Andate a mostrarvi ai sacerdoti (Luca 17:14).

Per la guarigione del figlio dell’Ufficiale reale, Gesù non si recò in casa sua, ma disse: Va’, tuo figlio vive! (Giovanni 4:50); mentre per la guarigione del paralitico di Betsaida, Gesù disse: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina (Giovanni 5:8).

Le poche parole che Matteo ci fornisce, quando
fattosi sera, gli furono presentati molti indemoniati; ed egli con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati (Matteo 8:16),

non solo ci precisano che se ciò avvenne fu perché si doveva adempiere quello che il profeta Isaia aveva detto (v. 17, cfr. Isaia 53:4), ma anche perché Gesù, scacciò gli spiriti e guarì gli ammalati, con la parola. Anche se Matteo non precisa le malattie da cui vennero guariti in quella sera, resta sempre fermo il fatto che questi miracoli di guarigioni, Gesù li operò con «la sua parola».

Da quello che abbiamo raccolto dagli evangeli, risulta abbastanza chiaro che Gesù nel guarire gli infermi, non usò sempre lo stesso metodo. In una circostanza impose le mani, in un’altra, toccò la parte ammalata; a volte parlava, sputava e ordinava. Questa diversità di metodi che Gesù usò, c'insegna che la guarigione divina non è imprigionata o regolata da criteri fissi.

Tutti gli elementi esterni, come: sputare, toccare, parlare, sgridare, comandare, sono validi quando sono mossi e guidati dallo Spirito Santo.

Se poi consideriamo le guarigioni operate dagli apostoli, secondo quello che ci dice il N.T., notiamo che anche loro, seguirono la stessa pista che aveva seguito Gesù, poiché anch’essi si mossero, non entro metodi fissi, ma secondo che lo Spirito di Dio li guidava.

Si continuerà il prossimo giorno...
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